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Il libro di Alessandro Orsini va a ruba. “Un delirio collettivo ha investito l’Italia”. E critica il PD per la censura

L’atteso libro del discusso Alessandro Orsini, professore di sociologia del terrorismo internazionale, è in vetta a tutte le classifiche online dei libri. Il suo saggio, edito da Paper First, è ovviamente dedicato alla guerra in corso in Ucraina. Il titolo del saggio è eloquente: “Ucraina. Critica della politica internazionale”. Il professore, partendo da Max Weber e muovendosi in ambito sociologico, racconta la crisi in Ucraina partendo da molto lontano, analizzando teorie e concause che hanno portato all’aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina. 

Orsini, però, non demonizza Putin. “Il punto focale è il modo in cui gli individui interpretano le loro stesse azioni”, scrive Orsini. “Il punto focale è il modo in cui Putin interpreta le sue stesse azioni. Cerco di entrare nella mente di Putin per guardare la Nato con gli occhi dei generali russi, proprio come Weber fece con i primi imprenditori calvinisti nel suo l’Etica protestante e lo spirito del capitalismo”.

Orsini, tacciato più volte di essere filo-Putin, in questo saggio racconta i motivi che hanno portato Putin all’aggressione e del clima ostile che si è creato in Italia contro chi è fuori dal coro. “Un delirio collettivo ha investito l’Italia mentre scrivo. Un delirio che spinge a vedere il fantasma di Putin dappertutto. Chiunque osi criticare le politiche della Nato in Ucraina viene immediatamente bersagliato da una schiera di deputati complottisti che siedono nella commissione di vigilanza parlamentare della Rai. Alcuni parlamentari hanno addirittura chiesto ai servizi segreti di indagare su di me attraverso il Copisir. La mia colpa? Aver criticato l’operato della Nato, della Casa Bianca, dell’Unione Europea e del governo Draghi in Ucraina”. 

Il professore della Luiss, colpito da molti giornali per le sue posizioni, è spesso ospite del programma di Bianca Berlinguer, #cartabianca. Per impedire quella sua partecipazione, scrive l’autore, si è mosso il mondo. Il primo bersaglio è il PD, con il suo segretario Enrico Letta“Enrico Letta sebbene si vanti di essere stato un alto dirigente di un’università libera come Sciences Po, ha incoraggiato l’azione inquisitoria di Romano. Mentre scrivo, Romano è tra quei deputati che si battono per la chiusura di Cartabianca per impedire la mia partecipazione a quella trasmissione. Il mio contratto come ospite è stato stracciato. Risposi che avrei partecipato a titolo gratuito. I settori più reazionari del Pd hanno così proposto di introdurre un nuovo regolamento per gli ospiti Rai, congegnato per impedire la mia presenza in Rai”. 

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