Storia

Il collegio di Via Seminario: storie di estati lontane

Manfredonia – ESTATE: tornando indietro negli anni, fino al 1968, ricordo il collegio di via Seminario quando arrivava un frastuono incessante, con conferma data dalla Madre Superiora come ogni estate. Si apriva quindi un nuovo capitolo, proprio come le pagine di un libro da poterlo scrivere e ricordare per poi conservarlo in un comò.

Storie di estati lontane, quando la fine dell’anno scolastico diventava didattica di scambio con altri collegi d’Italia sempre colmo di ragazzi bisognosi che vivevano lontano dalle famiglie. A Manfredonia vi era un’area riservata alle monache di San Raimondo. Oggi 6° Circolo dell’Istituto Elementare intitolato al “Cardinal Orsini”.

Ricordo quello che spettava l’estate ai ragazzi del collegio era proprio il primo stabilimento di Manfredonia, mentre quelli della Stella Maris venivano ospitati in un angolo di spiaggia riservata, attualmente destinato ai ragazzi portatori di disabilità. Quando passo di lì mi commuovo nel vedere quei genitori con quanto affetto e fatica aiutano i propri cari parenti. La spiaggia era ed è l’anima della vita di mare, come la sabbia rappresenta il quotidiano vigere nella società.

Al tempo le monache indossavano abiti estivi, goffe e buffe, ma di una gentilezza mai vista; i bambini portavano vestitini tutti uguali. Per i maschietti magliettine di bianco e blucerchiato, pantaloncini corti e sandali tipici dei fratini; per le femminucce gonnelline di bianco e rosso cerchiato, con zoccoli di legno rumorosissimi da lasciare nell’aria un acuto battito assordante: tipo, tac, tac, tac.. e così via, mentre tutti si giravano al loro passare per le strade, fino all’arrivo in spiaggia.

Immaginate un po’ quaranta paia di zoccoli, che musica si ascoltava, prima di fermarsi tutti a bere alla fontana giù all’esterno delle mura di cinta della complessiva abitazione di villeggiatura. Anche i costumi che avevano, gli stessi colori pure quelli, insomma erano come numerati, in un certo senso, sotto l’attento controllo delle monache, i bambini e le bambine agivano tutti alla stessa maniera e allo stesso modo, tra quelle acque verdi sembravano piccoli pesci quando vanno in branco veloci alla superficie con le testoline fuori alle onde del mare di Manfredonia, come l’inquadratura del tempo presente rappresenta gli angoli di un paese, che per anni ha lasciato sotto quella sabbia, tante storie di bambini e bambine del nostro posto, calate come ombre dietro l’orizzonte del cielo appena tornato.

Mentre i bambini ospiti della Stella Maris erano molto più numerosi e venivano da ogni parte dell’Italia e rimanevano in Siponto per tutta l’intera estate quella che li portava a giocare.

 di Claudio Castriotta

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Claudio Castriotta

Poeta, scrittore e cantautore - già collaboratore con riviste di Raffaele Nigro e del docente universitario Daniele Giancane. Il miglior piazzamento ad un premio letterario è avvenuto a Firenze con un libro dedicato ai più emarginati di Manfredonia: secondo posto alle spalle del grande scrittore cattolico Vittorio Messori. Il suo primo maestro è stato Vincenzo Di Lascia, il vincitore al premio Repaci di Viareggio del 1983. Come musicista si è esibito con il cantautore Marco Giacomozzi, vincitore al Premio Tenco, nelle zone della Liguria, esattamente in prov. di Savona ad Albissola Marina . Poi in seguito dopo varie esibizioni in Toscana con altri autori, interrompe i tour per motivi di salute.

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