I bambini dello scalino di Via San Francesco
Manfredonia – IL nostro mondo è tutto l’attimo che portiamo addosso, che portiamo ora, che portiamo adesso, in un atto indefesso ‘defessus’ stanco, l’atto del cubito spigoloso dell’avambraccio sempre pronto a spingere,a dare gomitate. L’essere i bambini di stagno o di plastico spasmo abulico da ogni interesse, da ogni modo naturale di vivere.
Genitori venite, guardate chi sono i vostri figli di oggi da piccini, guardate invece chi erano i figli di ieri, che non è molto tempo fa, nonostante ciò la differenza è abissale. Genitori e padroni del tempo, di questo tempo marcio, di un tempo che hanno fatto diventare amorfo, sa di muffa come senso all’ubbidienza, difendete i vostri figli da far per loro guerre sbagliate, scagliatevi contro ogni istituzione sociale, dando sempre ragione ai vostri … denunciate ingiustamente,tanto voi ne sapete sempre più di tutti. Allora fate voi gli insegnanti, fate tutte le attività che comporta un po’ di disciplina quella della terra, dove noi battiamo i piedi ogni giorno ,dove noi contiamo gli uccelli ogni mattina.
I bambini di ieri erano questi ritratti in una foto storica,come logica era il loro comportamento efficiente,come di livello era quello dei loro genitori, a parte la piccola parte degradante, che ahimè esiste tutt’ora nell’immediato di tutti i giorni. Felici per poco,sorridenti e da quel ridere con qualche dentino in meno nasceva la vita comune.
Il tempo è passato anche con i vostri figli dell’istante,come li avete tirati su come vi è parso meglio.
Allora sentite cosa fo soddisfazione non vi dò divento un liberale, voi fate quello che vi pare. Viva i bambini dello scalino di via San Francesco, quelli che crescevano sani.
di Claudio Castriotta