Politica Capitanata

Gatta: “Le aree interne nono sono abbandonate al loro destino”

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GATTA: “LE AREE INTERNE NON SONO ABBANDONATE AL LORO DESTINO”

Le parole del responsabile unico del Contratto Istituzionale di Sviluppo (Cis) Capitanata

CANDELA – Nicola Gatta, sindaco di Candela e responsabile unico del Contratto Istituzionale di Sviluppo (Cis) Capitanata, si è espresso sulla polemica che coinvolge le aree interne. Ecco le sue dichiarazioni:

“Negli ultimi giorni si sta molto discutendo del Piano Strategico Nazionale delle Aree Interne,  ma la polemica che mette sotto accusa un passaggio del documento  è mera strumentalizzazione  politica.

Il quadro non è roseo, la situazione delle aree interne è critica e nessuno afferma il contrario, ma le frasi che hanno destato tanta indignazione si riferiscono all’analisi redatta dal Cnel e che offre una fotografia dettagliata della situazione attuale dei piccoli comuni nelle aree interne. Tale studio include una sezione dedicata all’analisi demografica, condotta dal professor Alessandro Rosina, ordinario di Demografia e Statistica sociale nella Facoltà di Economia dell’Università Cattolica di Milano, che evidenzia una situazione critica e, in alcuni casi, irreversibile di spopolamento.

Uno studio che è stato fatto passare come la volontà del Governo di tirare i remi in barca e abbandonare queste aree al loro destino.

I fatti concreti dicono tutt’altro: innanzitutto il Governo ha approvato, per la prima volta, un Piano Strategico Nazionale delle Aree Interne coinvolgendo, al tavolo tecnico,  Regioni, Province e Comuni. C’è stata una importante fase propedeutica durante la quale i comuni sono stati invitati a presentare suggerimenti e proposte da inserire di questo Piano che si configura come una cornice per la normativa nazionale italiana e alla quale seguiranno i piani di attuazione che saranno di competenza delle Regioni.

La polemica portata avanti da diversi primi cittadini, in particolare dai sindaci del centrosinistra, proprio coloro che governano l’Anci (che, ricordiamolo, ha approvato il piano) mira a distogliere l’attenzione sul principale obiettivo di questo Piano, che è quello di contenere questa tendenza negativa e offrire nuove prospettive future a questi territori.

Ritengo che l’attuale Governo, a partire da quando era ministro Raffaele Fitto, si sta muovendo nella direzione giusta, cercando di correggere il tiro di quanto fatto finora dalle vecchie programmazioni (portate avanti da governi di centro-sinistra) che, evidentemente, se ci troviamo in questa situazione, non hanno prodotto i risultati sperati.

L’attuale governo Meloni, con questo nuovo piano, intende invertire la rotta,  così come ha fatto, ad esempIo, con l’introduzione della ZES Unica (Zona Economica Speciale Unica) che estende i benefici dei finanziamenti anche alle zone industriali situate all’interno delle aree interne. Per il futuro è fondamentale che i sindaci modifichino le politiche passate, concentrando gli  investimenti sui servizi aggiuntivi per le comunità, in particolare per i giovani, al fine di offrire loro speranza e prospettive. È cruciale investire nelle infrastrutture, sia quelle fisiche per migliorare la raggiungibilità dei luoghi, sia soprattutto quelle digitali, che possono abilitare nuovi servizi come la telemedicina. Tirando le somme, il Piano Strategico Nazionale delle Aree Interne rappresenta una svolta cruciale. È un’opportunità unica per affrontare lo spopolamento e rivitalizzare i nostri territori, superando le inefficienze del passato. 

Ora la responsabilità è nostra, come sindaci e come comunità. È il momento di agire con coraggio e lungimiranza, trasformando le sfide attuali in concrete opportunità di sviluppo ed evitando propaganda e polemiche di matrice politica. Diamo un futuro prospero e vivace alle nostre aree interne”.

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