Foggia, Canonico: “Le mie verità, io e la mia famiglia abbiamo subito è stato un attacco personale continuo, violento, volgare e disumano”

Foggia, Canonico: “Le mie verità, io e la mia famiglia abbiamo subito è stato un attacco personale continuo, violento, volgare e disumano”
Replica dell’ex Presidente Nicola Canonico al servizio andato in onda su “90° Minuto” (RAI 2 – 15 aprile 2025)
Con riferimento al servizio andato in onda lunedì 15 aprile 2025 durante la trasmissione “90° Minuto” su RAI 2, ritengo doveroso, attraverso il presente comunicato, ristabilire la verità dinanzi a un racconto televisivo vomitevolmente distorto, omissivo e lesivo della mia persona e del mio operato.
Il servizio in questione ha diffuso un’immagine falsa e manipolata del mio percorso alla guida del Foggia, descrivendomi come un presidente che “chiude i rubinetti” e “abbandona la squadra”, senza alcuna contestualizzazione, e soprattutto ignorando deliberatamente fatti gravi, oggettivi e penalmente rilevanti.
La redazione RAI ha scelto di tacere su elementi fondamentali, tra cui:
•Io e mio figlio siamo persone offese in un’indagine condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, avviata in seguito a gravi atti intimidatori subiti durante la mia gestione;
•Sotto l’auto di mio figlio è stato collocato un ordigno esplosivo da 1,2 kg di tritolo, a evidente scopo intimidatorio;
•Il capitano Davide Di Pasquale ha subito un attentato con la sua automobile crivellata di colpi nei pressi dello Stadio Zaccheria;
•L’altro capitano, Garattoni, ha subito l’incendio della propria vettura;
•Le auto del segretario del club Giuseppe Severo e dell’allora direttore generale Vincenzo Milillo, parcheggiate presso le loro abitazioni, stavano per essere incendiate da ignoti. Solo grazie a un intervento impeccabile della Digos, gli autori sono stati fermati sul posto in flagranza, impedendo il compimento dell’ennesimo gesto intimidatorio;
•Sono attualmente quattro le persone indagate, tutte note alle forze dell’ordine.
Tutti questi fatti sono pubblici, gravi, documentati e oggetto di indagine della magistratura antimafia. Il silenzio con cui sono stati trattati – anzi, completamente ignorati – da una testata del servizio pubblico, è inaccettabile, vergognoso e pericoloso.
A ciò si aggiungono le dichiarazioni rese nel servizio dal sig. Antonio Di Gennaro, che ha affermato – senza alcun riscontro – che io avrei “già fatto queste cose in altre piazze”. Parole gravemente diffamatorie e infondate, che respingo con fermezza.
A Di Gennaro domando: quali sono le piazze in cui avrei causato punti di penalizzazione o abbandoni irresponsabili?
La risposta è semplice: nessuna.
•Non ho mai lasciato una società con debiti federali.
•Nessun club da me gestito ha mai subito penalizzazioni.
•Quando ho lasciato l’Andria, la società è passata regolarmente a Fusiello ed è proseguita l’attività.
•Quando ho lasciato il Bisceglie, il club è stato rilevato da Racanati e ha continuato a fare calcio.
Un presidente può legittimamente aprire e chiudere un ciclo sportivo, ciò che conta è la correttezza, il rispetto degli obblighi e la trasparenza. Tutti elementi che ho sempre garantito.
Sul clima delle “contestazioni”
Chi oggi parla con leggerezza di “contestazioni della tifoseria” dimentica – o finge di dimenticare – che quanto accaduto negli ultimi mesi non ha nulla a che vedere con la critica sportiva.
Ciò che io e la mia famiglia abbiamo subito è stato un attacco personale continuo, violento, volgare e disumano.
Mi sono trovato davanti a:
•Striscioni e cori offensivi, insulti personali, esposizione pubblica di una testa di maiale raffigurante il mio volto in Curva Nord;
•Auguri di morte, malattie e messaggi pieni di odio, diffusi con sistematicità e tollerati in modo colpevole;
•Un clima di odio sociale che ha superato ogni limite, trasformando la gestione di una squadra di calcio in una questione di sopravvivenza umana e familiare.
Questo non è calcio. Non è tifo. Non è passione. È violenza psicologica travestita da dissenso, e chi ha contribuito a legittimarla porta su di sé una responsabilità storica e civile pesantissima.
In questo clima nessun imprenditore, nessun padre, nessun essere umano può proseguire serenamente. Ecco perché – al netto degli attacchi giornalistici – ho scelto di chiudere il mio ciclo, lasciando una società sana e in regola, ma prendendo le distanze da un ambiente diventato inaccettabile.
Per questi motivi:
•Chiedo alla redazione di 90° Minuto la lettura integrale del presente comunicato nella prossima trasmissione utile, in ossequio al diritto di replica sancito dalla legge;
•Chiedo una rettifica ufficiale alle dichiarazioni false e tendenziose rese in trasmissione;
•Mi riservo ogni azione a tutela della mia persona, del mio operato e della mia reputazione, dinanzi alle sedi competenti.
La verità non si nasconde.
La verità non si insabbia.
La verità si racconta.
Nicola Canonico
Ex Presidente Calcio Foggia 1920