Attualità Italia

E-Sports e videogame, chi sono i giocatori più pagati al mondo

[esi adrotate group="1" cache="public" ttl="0"]

Negli ultimi anni gli e-sports stanno acquisendo sempre più popolarità, di pari passo con il business attorno a questo universo: per questo motivo, almeno per i giocatori più pagati al mondo, quella del pro-player è diventata ormai una vera e propria professione.

La routine di un professionista di videogame è in tutto e per tutto paragonabile a quella di un atleta affermato. I giocatori si allenano diverse ore al giorno, danno grande importanza alla sfera mentale, hanno bisogno di una serie di strumenti per il loro successo. Tra questi anche l’uso di una VPN Italia, che tutela la loro riservatezza online e contribuisce a ridurre il ping, garantendo una risposta più celere da parte del gioco ai comandi del gamer.

I professionisti degli e-sports più pagati al mondo

Oltre 470 milioni di appassionati per un giro d’affari che supera ampiamente il miliardo di dollari. Le cifre che ruotano attorno al mondo degli e-sports sono sempre più spaventose. Se i pro-player stipendiati possono guadagnare mediamente dai 4.000 ai 5.000 dollari al mese, fino ad un tetto di 75mila dollari annui, quelli più pagati superano di gran lunga questa soglia.

In cima alla lista c’è il danese Johan “N0tail” Sundstein, che ha portato a casa oltre 7 milioni di dollari giocando a Dota 2. Tra le squadre che hanno guadagnato di più in assoluto, nella parte più alta della vetta regna incontrastato il Team Liquid, che può vantare incassi per oltre 47,6 milioni di dollari, aggiudicati trionfando in ben 2.630 trofei.

Quanto guadagnano i pro-player italiani? Le cifre

Tali somme, com’era prevedibile, sono ben lontane da quelle nell’orbita della scena italiana. Il nostro movimento si dimostra ancora in una fase di crescita: ciononostante si possono contare già oltre 1.400 pro-player affermati nel Belpaese, già premiati in denaro per le loro prestazioni. I talenti italiani hanno messo insieme un considerevole bottino complessivo da ben 7,11 milioni di dollari, provenienti da oltre 2.400 tornei.

Il gioco più redditizio per i nostri connazionali videogiocatori è StarCraft II, con 777.673 dollari vinti. Una fetta che corrisponde circa al 10,9% dei ricavi complessivi dei pro-player italiani. Chi ha fatto davvero incetta di premi in Italia è Riccardo “Reynor” Romiti, che individualmente si è aggiudicato oltre 736.000 dollari, proprio nei tornei di StarCraft II.

A raccontare alcune curiosità sulla routine dei pro-player è intervenuto il 26enne Diego Campagnani, in arte “Crazy Fat Gamer”. Si tratta di uno dei talenti più affermati del popolare videogame di calcio EA Sports FC 24, l’ex Fifa. Diego ha rivelato la necessità, sua e dei suoi colleghi, di essere affiancati da professionisti come coach, personal trainer e psicologi, “che consentono di lavorare in modo approfondito in ogni ambito, così da permetterci di performare al meglio durante le gare. Il tempo di allenamento varia dalle cinque alle sette ore al giorno”.

Quello del videogiocatore professionista, insomma, è un impegno serio e da non prendere sottogamba: ma in quali casi può diventare a tutti gli effetti un lavoro a tempo pieno? “È possibile vivere grazie ai ricavi da pro-player, ma è un lavoro di nicchia che man mano si sta evolvendo. Rispetto ad anni fa molte più persone stanno trasformando questa passione in un vero e proprio lavoro, tutto l’ecosistema E-Sport si sta professionalizzando partendo dai giocatori e arrivando alle stesse società E-Sportive”.

[esi adrotate group="1" cache="public" ttl="0"]