Attualità Capitanata

Diritto di prelazione, puoi esercitarlo solo a queste condizioni

[esi adrotate group="1" cache="public" ttl="0"]

L’appartamento del vicino di casa ti fa gola, hai saputo che sta per essere messo in vendita, puoi godere del diritto di priorità nell’acquisto dell’immobile?

Ancora, tu e i tuoi cugini avete ereditato una villetta dalla zia nubile, uno di voi decide di vendere la sua quota, è tenuto a proporvi l’offerta prima di orientarsi verso altri interessati?

Si potrebbe andare avanti ancora per molto, volendo citare tutti i casi in cui si può o meno esercitare il diritto di prelazione.

Ma di cosa si tratta in particolare e quando può essere concesso dal proprietario o previsto per legge?

Domande a cui l’agenzia immobiliare online Dove.it ha dato risposta attraverso un articolo dedicato al diritto di prelazione, proprio sul suo portale.

La guida, molto dettagliata ed esaustiva, specifica tutti i casi in cui un soggetto ha la capacità di esercitare il diritto di prelazione nei confronti del proprietario.

Molto semplicemente, va detto che il diritto di prelazione altro non è che la possibilità di acquistare un immobile prima di altri potenziali interessati.

Una posizione che si acquisisce al verificarsi di specifiche condizioni che riguardano i rapporti intrattenuti tra il venditore e il prelazionario.

I rapporti di vicinato, ad esempio, riprendendo la domanda riportata in principio, non garantiscono questo diritto. A meno che non sia stato siglato un apposito contratto di prelazione, i vicini di casa o i condomini non potranno esercitarlo nei confronti del venditore.

L’unico caso in cui il diritto di prelazione è tutelato dalla legge riguarda i terreni confinanti, per cui il proprietario è tenuto ad avvisare i propri vicini, prima di procedere.

Anche un contratto di locazione non assicura l’esercizio del diritto da parte dell’inquilino, in caso di vendita. Per la stessa ragione, il proprietario non è sempre tenuto ad informarlo prima.

Questo, invece, per legge deve avvenire se il contratto stipulato tra le due parti non è stato ancora rinnovato, se l’inquilino non possiede altre case di proprietà e se il proprietario non ha intenzione di riaffittarlo o cederlo a familiari.

Per i coeredi, infine, il discorso è diverso, perché in tutti i casi la legge prevede che abbiano diritto ad essere considerati per primi, in caso di vendita da parte di uno di loro.

In tutte le situazioni in cui questo è contemplato dalla legge, il proprietario è tenuto a fare una proposta che i prelazionari possono accettare o rifiutare nei successivi 30 o 60 giorni.

[esi adrotate group="1" cache="public" ttl="0"]