Attualità Capitanata

Dal Gargano al Salento, maximulte per chi entra nelle grotte in barca

Cinquantuno sanzioni nel tratto di costa fra Polignano a Mare e Mo­nopoli, 80 in Salento, alcune deci­ne sul Gargano: l’abitudine di en­trare con le barche nelle grotte vie­tate e navigare sotto falesie perico­lose e faraglioni che si sgretolano è costata cara a diportisti e orga­nizzatori di tour in barca. E anche ai proprietari di imbarcazioni di lusso, come quello del megayacht battente bandiera croata che a fi­ne agosto è entrato nella Grotta delle Monache, a Polignano, rice­vendo una multa salatissima.

Così come salata è stata quella inflitta ai conducenti di due acquascooter che il 17 settembre sono entrati in due grotte di Polignano inter­dette alla navigazione. Anche in quel caso – come in tutti quelli sanzionati – a poco sono servite le ordinanze emesse da Comuni e Capitanerie di porto: la tentazio­ne di raggiungere via mare i tratti più suggestivi sulle coste è forte e poco importa se avvicinandosi troppo si rischiano multe a molti zeri.

Le sanzioni amministrative partono da 229 euro, se le violazio­ni sono commesse da unità da di­porto, e arrivano a 450 per chi tra­sporta passeggeri. Nei casi più gra­vi si rischia la denuncia penale. Ma il gioco, a quanto pare, vale la candela. Soprattutto quando a violare i divieti sono gli operatori commerciali, che hanno fatto del­le gite in barca un vero e proprio business. I tour – il cui costo varia dai 15 ai 100 euro – sono una delle più importanti attrattive in alcu­ne località costiere, a partire da Po­lignano a Mare, le cui scogliere possono essere apprezzate in tut­ta la loro maestosità soprattutto dal mare; passando per Castro, nel basso Salento, resa famosa dal­la grotta della Zinzulusa; Vieste, il cui scoglio di Pizzomunno ha fatto il giro d’Italia grazie alla canzone di Max Gazzè.

E proprio Pizzomunno è uno dei tratti definiti “a elevata pericolosità geomorfologica”nel Piano di assetto idrogeolo­gico della Regione e per questo motivo risulta fra le aree che sono state interdette dalla Capitaneria fin dal 2014. Intorno al monolite sono in corso lavori di sistemazione e di realizzazione di un percorso turistico, come accade anche a Mattinata e Monte Sant’Angelo. Tali interventi di messa in sicurez­za, però, sono fra i pochi in corso su tutto il territorio regionale, dove i Comuni continuano a essere in notevole ritardo rispetto alle pressanti sollecitazioni delle auto­rità, intensificate dal 2014. Da allora molto poco è stato fat­to, tanto che pezzi di costa conti­nuano a frantumarsi e le ordinan­ze continuano ad essere emesse. Le più recenti riguardano Poligna­no a Mare, dove ad aprile scorso è crollato un pezzo di muro nella zo­na del Grottone e poco tempo do­po si sono staccati parti della roc­cia in località lama Monachile.

Ta­li crolli hanno reso necessario l’e­manazione di ordinanze sia in ma­re che sulla terra, da parte della Capitaneria e dell’amministrazione comunale. A Monopoli, invece, stando ai report recenti consegna­ti alla Direzione marittima di Bari, 84 tratti del litorale sono interes­sati da pericolo crollo e 45 di que­sti risulterebbero interdetti fin dal 2012. Gli episodi di dissesto più recenti risalgono al 2018, in lo­calità Santo Stefano e Porto Ros­so, con conseguente interdizione disposta per alcuni tratti della co­sta fino a 50 metri di distanza. Storie simili in Salento, dove le recenti ordinanze riguardano la baia di Porto Selvaggio e la zona in­torno alle Due sorelle a Torre dell’Orso, gli enormi scogli che nella scorsa primavera hanno per­so pezzi imponenti e intorno ai quali le imbarcazioni hanno conti­nuato ad ormeggiare nonostante il pericolo. Anche nella Puglia più meridionale, del resto, l’esistenza delle interdizioni non significa che vengano rispettate. E ne sono prova le decine di fotografie posta­te sui social che ritraggono ba­gnanti in luoghi teoricamente vie­tati come Porto Miggiano a Santa Cesarea, alcune parti della baia di San Gregorio a Patù, la Grotta del­la poesia o i faraglioni di Sant’An­drea a Melendugno.

Chiara Spagnola | Repubblica Bari

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