Da Tirana al mondo editoriale anglosassone. Un dialogo/podcast con Vito Saracino, ricercatore in media studies sulle tracce delle storie nascoste.

Sono passate due settimane dal fine settimane più freddo degli ultimi anni e mentre il nostro Mezzogiorno d’Italia ha riscoperto la neve, il ricercatore sipontino Vito Saracino era in viaggio sfidando le avversità in nome della “cultura”. Lo abbiamo seguito nei suoi viaggi e nelle sue ricerche raccontando i suoi traguardi che sono sempre una gioia per la nostra comunità.

Fra la neve e il vento il 16 di questo gennaio il ricercatore della Fondazione Gramsci di Puglia è risultato vincitore della II°Edizione del Premio Letterario Nazionale Maria Francesca Roberti, organizzato dall’Associazione Onda d’Urto in quel di San Lucido, in provincia di Cosenza.
Ad essere premiato è il libro Ciao Shqipëria! Il secolo dei media italiani nei rapporti culturali italo- albanesi edito da Besa Muci per la seguente motivazione:
Un’ottima indagine in ambito storico e sociale apport all’influenza dei media nel apport tra Italia e Albania. Un saggio ben strutturato e ben scritto che analizza il percorso storico dell’Albania nel Novecento. Una lettura piacevole e dotta, incentrata su temi rilevanti.”

Quest’estate invece a San Vito Chietino, incantevole borgo della Costiera dei Trabucchi nel vicino Abruzzo, riceveva il “Premio Vito Moretti” per la sua tesi di dottorato “Ciao Shqiperia! Il ruolo storico-educativo e culturale dei media italiani in Albania nell’età contemporanea”, (parte del lavoro diventerà questo libro pubblicato da Besa Muci Editore https://www.besamucieditore.it/libro/ciao-shqiperia-il-secolo-dei-media-nei-rapporti-culturali-italo-albanesi/). Si tratta della punta di un iceberg di un complesso percorso di ricerca svolto negli ultimi 7 anni dal nostro concittadino con lo sguardo rivolto ad est, come scopriremo nel nostro podcast.
Interessanti le motivazioni del riconoscimento:
“Ciao Sqhipëria” è una ricerca approfondita e metodologicamente corretta che Vito Saracino propone per una ricostruzione storica e culturale dei rapporti fra Italia e Albania, attraverso i mass media: a partire dalla fine dell’Ottocento sono state ricostruite le varie fasi storiche che hanno portato l’Italia a diventare il partner maggiore presente in Albania, influenzandone lo sviluppo del settore dell’informazione. Molto interessante è anche la ricostruzione storica e politica degli anni Novanta del Novecento per lo sviluppo dell’informazione pluralista e per le connessioni interdisciplinari, che hanno consentito una maggiore disponibilità all’informazione, alla comunicazione e alla velocizzazione dei processi di produzione della conoscenza, il superamento delle chiusure localistiche e la costruzione di una cittadinanza universale. La metodologia seguita è quella detta “mista”, che propone un approccio pragmatico alla ricerca, puntando all’analisi e alla soluzione dei problemi in modo indipendente dal paradigma di riferimento. Le fonti scelte sono numerose e di tipologia differente, per un approccio interdisciplinare alle tematiche affrontate: alle fonti archivistiche e bibliografiche internazionali sono state aggiunte quelle orali, frutto di ben ventitré interviste di testimoni rappresentanti diversi punti di vista.
Per questo lavoro non si tratta del primo successo. Infatti, a Natale sotto l’albero c’è stata anche la possibilità di trovare: “A Century of the Media in Italian-Albanian Cultural Relationship”, la versione in inglese del volume premiato. Infatti gli studi dello studioso sipontino hanno conquistato una delle case editrici più importanti del mondo nel campo della saggistica, la Palgrave Macmillan con sedi negli Stati Uniti, Inghilterra e India, facente parte del colosso Springer Nature. Un grande riconoscimento per un giovane figlio della nostra terra che da quasi anni si sta occupando delle ripercussioni dei mass media nella storia contemporanea degli ultimi decenni, in particolare analizzando l’area dei Balcani, dalla Slovenia all’Albania

Questa internazionalizzazione della ricerca rappresenta un doppio successo per la nostra, visto che a tradurre l’opera è stato un altro manfredoniano illustre, nonché inseparabile amico e compagno di banco al Liceo Classico Aldo Moro di Vito Saracino, il professor Matteo Attanasio che dopo aver lavorato nel mondo dell’hotellerie in giro per il mondo fra Italia,Polonia, Irlanda, Emirati Arabi Uniti è tornato per al suo primo amore, la letteratura, diventando docente di lettere nella città di Alessandria.

Questo è stato il secondo riconoscimento nel 2024 per il poliedrico studioso sipontino. Infatti, per un’altra ricerca, lo scorso 28 maggio nella città di Conversano, il nostro concittadino Vito Saracino è risultato vincitore del Primo Premio della VII° Edizione del Premio di Studio Matteo Fantasia e figlia Annamaria con l’opera “Casa Arci! Sessant’anni di associazionismo in Puglia”, edita dall’editore sipontino Andrea Pacilli. (qui acquistabile: https://www.andreapacillieditore.it/index.php/storia)
https://play.norbaonline.it/series/6/tg-norba/episode/4033bafa9eb06a15959a59767b5469880c518dec/tgnorba-delle-730-del-29-maggio-2024 (minuto 25)
“L’Autore ricostruisce le forme dell’associazionismo di sinistra in Puglia che tra i suoi obiettivi aveva anche l’esigenza di rafforzare i valori democratici e, soprattutto, dell’antifascismo. Facendo leva sul coinvolgimento della società civile per iniziative a difesa del territorio e dell’ambiente, l’Autore evidenzia, inoltre, le novità e le finalità dell’associazionismo di sinistra in una prospettiva ecologista di grande attualità” afferma la commissione giudicatrice.

Il trentaquattrenne ricercatore sipontino, scrive saggi e monografie focalizzandosi maggiormente sul concetto di egemonia culturale dei media nel Novecento. È docente a contratto presso l’Università di Foggia ed è il Coordinatore Attività di Ricerca all’estero della Fondazione Gramsci di Puglia.

Adesso grazie al nostro Podcast di SipoMedia intendiamo fra serio e faceto, far conoscere meglio questa persona cercando di andare oltre il profilo intellettuale e curriculare ma chiacchierare a 360° con il nostro ospite, parlando di tutte queste passioni che spingono una persona ad intraprendere un percorso, quello del ricercatore, spesso tortuoso e mai compreso al 100% nella nostra complicate Italia.
Compiremo un viaggio alla scoperta dell’ altra sponda dell’ Adriatico, a cui Vito ha dedicato gli ultimi anni della sua avventura umana e professionale ( ricordiamo il servizio di Rai 3 da noi citato https://www.ilsipontino.net/il-ricercatore-manfredoniano-vito-saracino-ospite-su-rai-tre-per-la-rubrica-estovest-del-tg3-nazionale/ ) , parleremo di cinema e come le pellicole di propaganda risultino fondamentali per la scoperta dell’ “essenza” di un popolo; tratteremo la nostra Puglia sia come terra d’arrivo che di partenza ripercorrendo insieme le dure strade delle migrazioni dei nostri avi.
Vi auguriamo buon ascolto, anzi buon viaggio.
