Cospito è tranquillo in ospedale. II procuratore della Cassazione: revocare il 41bis
Il caso di Alfredo Cospito, l’anarchico al 41bis che da più di 115 giorni sta digiunando, continua a dividere l’opinione pubblica italiana. Cospito, sabato mattina, è stato trasferito nella stanza-cella del reparto di medicina carceraria del San Paolo. Le condizioni di salute dell’anarchico sono sempre più complesse, ma attualmente il quadro clinico è ancora stabile. La decisione del trasferimento dal carcere di Opera al San Paolo non è stata contrastata dal detenuto, ma Cospito ha rifiutato la sedia a rotelle per spostarsi. L’ordine è arrivato direttamente dal ministro della giustizia, Carlo Nordio.
Nel frattempo, però, ci sono anche novità sul piano giudiziario. Il 24 febbraio, infatti, fra poco più di dieci giorni, la Cassazione si dovrà esprimere sulla revoca del carcere duro. In questi giorni, però, Piero Gaeta, sostituto procuratore generale della Cassazione, ha chiesto di “annullare il 41 bis” per Cospito. Per Gaeta, che irrompe in una durissima polemica politica e istituzionale, non ci sono ragioni sufficienti per mantenere Alfredo Cospito al 41bis. Per farlo, continua il procuratore, bisognerà dimostrare e provare l’attuale legame di Cospito con il mondo anarco-insurrezionalista.
La tesi di Gaeta è in netta contrapposizione con quella di Nordio. Nordio, infatti, ha negato la revoca del carcere duro richiesta dalla difesa di Cospito. Il 24, però, la Cassazione potrebbe scrivere una pagina nuova di questo caso.
La strada di Gaeta potrebbe essere affiancata a quella indicata dal capo della DNA Giovanni Melillo che, esprimendo un suo parere sulla questione, ha ipotizzato di togliere Cospito dal 41 bis e affidarlo all’alta sorveglianza con censura dei suoi scritti. Forse è una misura sufficiente a contenere un eventuale pericolo.