Conto deposito: può essere una forma di investimento?
Il conto deposito è uno di tanti prodotti vengono proposti dai vari istituti bancari. È una particolare forma di conto bancario da non confondersi con il conto corrente, che ha altre caratteristiche e finalità.
Da un punto di vista tecnico, il conto deposito può essere inquadrato come strumento di risparmio e, al contempo, lo si può prendere in considerazione come forma di investimento dato che si caratterizza per una certa remuneratività.
Il livello di remuneratività dipende dal tasso di interesse attivo proposto dalla banca; ogni istituto bancario ha i suoi specifici prodotti che possono presentare differenze più o meno marcate.
Un esempio di conto deposito è quello proposto da Crédit Agricole, una proposta che prevede un vincolo temporale di 6 mesi sulle somme versate, come si può leggere alla pagina https://www.credit-agricole.it/privati/investimenti/conto-deposito, su cui sono presenti approfondimenti sulle caratteristiche tecniche e finanziarie del prodotto.
Il conto deposito come forma di investimento
Come accennato, ciò che caratterizza il conto deposito è il tasso di interesse attivo applicato sulle somme depositate. Questo può qualificare il prodotto come forma di investimento dal momento che sul capitale depositato matureranno interessi attivi.
I conti deposito sono sostanzialmente suddivisi tra conti liberi e conti vincolati; questi ultimi sono un po’ più remunerativi perché prevedono un vincolo temporale durante il quale il titolare del conto non può movimentare le somme fino a quando non si giunge alla scadenza prevista. La durata del vincolo è decisa a priori ed è chiaramente indicata sul contratto.
Il tasso attivo può essere diverso tra un prodotto e l’altro e una stessa banca può fare proposte diverse fra cui scegliere. Si ricorda che sugli interessi maturati, la legge prevede l’applicazione di una ritenuta fiscale del 26%.
Profilo di rischio del conto deposito
Come ogni strumento di investimento, anche il conto deposito ha un determinato profilo di rischio. Tecnicamente lo si inquadra tra i prodotti a basso rischio dato che la legge prevede una garanzia fino a 100.000 euro per depositante; tale garanzia è prestata dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e scatta in caso di liquidazione coatta amministrativa della banca, sempre che questa aderisca al fondo. È quindi sempre opportuno verificare che la banca che propone il conto deposito risulti nell’elenco delle banche aderenti.
È importante, inoltre, ricordare che, qualora si aprano più conti deposito presso la stessa banca, i vari conti saranno cumulati e sulla somma risultante sarà applicato il limite di garanzia previsto. Supponiamo, per esempio, che un cliente sia titolare di due conti deposito: il primo con saldo 80.000 euro e il secondo con saldo 40.000 euro; il totale è quindi di 120.000 euro; il Fondo quindi non garantirà l’importo totale, ma si fermerà ai 100.000 euro.
Il conto deposito come forma di risparmio
Come accennato, il conto deposito rientra tra i prodotti di risparmio; è infatti un conto sul quale si possono versare somme che potranno poi essere usate in futuro per i più svariati scopi.
Nell’ottica della pianificazione finanziaria che un soggetto può adottare, gestendo le normali entrate e uscite di denaro, il conto deposito può essere considerato come prodotto al quale destinare una certa quota di risparmi.
Se si preferisce evitare vincoli di natura temporale, è bene sapere che esistono anche conti deposito liberi, che consentono di depositare e prelevare le somme senza vincoli di sorta. Data questa loro maggiore flessibilità, i conti deposito liberi hanno una minore remuneratività rispetto a quelli vincolati.
La scelta tra conto deposito libero e vincolato dipende esclusivamente da considerazioni di carattere personale che devono basarsi sulle proprie esigenze e preferenze.