Politica Italia

Conte gongola: il M5S (grazie al Sud) è suo. “Il centro-destra non è maggioranza nel Paese. Noi faremo opposizione”

Giuseppe Conte riparte dal Sud. La grande differenza territoriale nel voto del 25 settembre ha interessato soprattutto la forza movimentista guidata dall’ex presidente del consiglio pugliese. Dopo sondaggi in picchiata degli scorsi mesi, Conte è riuscito a superare la soglia del 10%, tallonando il Pd. Al Sud, nelle ultime giornate, la campagna elettorale si era mossa molto in favore di Conte. 

Nella notte, dopo le preoccupazioni per un’affluenza molto bassa nelle regioni del Sud, roccaforti grilline, Conte ha incontrato la stampa per una battuta di commento sul voto politico. Se il grande risultato del 2018 è comunque lontano da oggi, con un partito che è riuscito a dimezzare più della metà del suo consenso delle elezioni precedenti, per Conte questo è un buon risultato che potrebbe blindare la sua posizione di leader del partito fondato da Grillo. 

Tutti ci davano in picchiata e la rimonta è stata significativa: siamo la terza forza politica e quindi abbiamo una grande responsabilità. Saremo all’opposizione con coraggio e con determinazione, concentrati per portare avanti il nostro programma”, ha detto Conte.

Dopo la caduta del governo Draghi, di fatto scaturita anche dal loro non sostegno finale al governo, Conte si è intestato alcune grandi battaglie del Movimento: il reddito di cittadinanza, il superbonus del 110 per cento, il tema della legalità. Con il suo fidato Rocco Casalino ha messo in piedi una strategia online e offline: nella realtà ha battuto tutte le piazze del Sud, una dopo l’altra: da Ballarò a Bari Vecchia per arrivare a Scampia. La paura di perdere il famigerato reddito di cittadinanza si è sparsa rapidamente in tutto il Sud e, secondo molti, avrebbe ottenuto i suoi risultati nelle urne di ieri. 

“Saremo intransigenti. Il centrodestra non è maggioranza nel Paese, ma questo è un cortocircuito frutto della legge elettorale”. 

Poi una riflessione sulle vittorie al Sud e sulle alleanze mancate. “Il M5s sarà il primo partito al Sud e pur andando da soli rischiamo di prendere diversi collegi uninominali, un dato molto importante a livello politico. Le nostre battaglie, anche per il Sud, saranno quelle di ridurre le disuguaglianze e ridurre il divario tra Nord e Sud. Difenderemo anche le risorse che abbiamo fatto: non permetteremo che vengano smantellate, abbiamo buona parte del Paese dalla nostra parte. Dall’opposizione realizzeremo la nostra agenda democratica e progressista che abbiamo illustrato in campagna elettorale”.

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