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Coeduca: a San Giovanni Rotondo una giornata di dialogo tra scuola, famiglia e comunità educante

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COEDUCA: A SAN GIOVANNI ROTONDO UNA GIORNATA DI DIALOGO TRA SCUOLA, FAMIGLIA E COMUNITÀ EDUCANTE

SAN GIOVANNI ROTONDO – Presso la sede dell’Istituto Professionale per i Servizi Enogastronomici e l’Ospitalità Alberghiera “Michele Lecce” di San Giovanni Rotondo si è tenuta una delle giornate del progetto Coeduca, un appuntamento dedicato alla riflessione sul valore condiviso dell’educazione e sulle relazioni che ne sono il fondamento.

L’iniziativa, articolata in due momenti distinti – uno rivolto ai docenti e uno agli studenti adulti – ha affrontato temi centrali per la formazione della persona: il Patto educativo di corresponsabilità e la costruzione della personalità all’interno della famiglia e della scuola. A introdurre e coordinare i lavori è stato il Dirigente Scolastico Prof. Luigi Talienti, che ha accolto con entusiasmo la presenza del professor Riziero Zucchi dell’Università di Torino, ospite d’onore della giornata.

“È una presenza che ho fortemente voluto qui. Lo ringrazio per aver accettato il nostro invito”, ha dichiarato il prof. Talienti nel suo saluto di apertura il quale si anche soffermato sul valore del Patto educativo di corresponsabilità: “strumento cardine del sistema scolastico italiano rappresentando un documento che sancisce l’alleanza tra scuola, famiglia e studenti. Firmato all’atto dell’iscrizione, esso definisce diritti e doveri reciproci, delineando un percorso condiviso volto alla crescita formativa, civile e personale dell’alunno”.

Tra i suoi obiettivi principali vi è quello di creare un’alleanza educativa, basata su fiducia e collaborazione; definire ruoli e responsabilità, chiarendo compiti e impegni di ciascuna parte; promuovere un ambiente scolastico positivo, sereno e inclusivo; garantire il diritto all’istruzione di qualità per ogni studente.

Gli impegni si articolano in tre direzioni: gli studenti sono chiamati a rispettare regole, persone e spazi; i genitori a sostenere e vigilare sul percorso formativo dei figli; la scuola a offrire un’educazione di qualità, in un contesto accogliente e sicuro, valorizzando le potenzialità di ciascuno.

Alla luce di questa alleanza tra scuola e famiglia vi è una nuova pedagogia dei genitoriale che accompagna il miracolo della crescita, e nel suo intervento, il professor Zucchi ha offerto una lettura poetica e profonda della crescita umana, definendola “un elogio della vita”. Attraverso la metafora dell’uovo che si schiude e del pulcino che trova la propria autonomia, il cattedratico ha richiamato l’importanza del ruolo genitoriale nella formazione dell’identità: “Il bambino – ha spiegato – non nasce compiuto. È all’interno della famiglia che acquisisce se stesso, grazie all’amore e alle cure dei genitori. Lì avviene il primo miracolo educativo: la conquista dell’identità”.

Dalla famiglia alla scuola, il passaggio segna l’inizio della socializzazione: il bambino scopre l’altro, comprende che la propria libertà si intreccia con quella dei compagni, e impara a convivere.

“La scuola – ha aggiunto Zcchi – è il secondo ambito educativo, quello dove si costruisce la socialità, il rispetto reciproco e la capacità di pensare. I genitori donano ai figli il pensiero, trasformando i primi suoni in parole, in linguaggio, in consapevolezza.”

Con un riferimento colto e suggestivo al folk singer americano Woody Guthrie, Zucchi ha ricordato come anche nell’arte la genitorialità diventi atto creativo, amore che genera identità: “Ogni scarrafone è bello a mamma soja – ha detto con un sorriso – perché solo l’amore permette a ciascuno di sentirsi unico”.

Non a caso, l’ascolto come fondamento dell’educazione, e nelle battute conclusive, il Dirigente Luigi Talienti ha sottolineato il valore dell’ascolto come strumento educativo fondamentale:“Il bambino comincia a camminare perché sente la fiducia del padre; impara ad andare in bicicletta perché la madre lo incoraggia. Dobbiamo fare in modo che i ragazzi sentano che noi adulti li ascoltiamo e diamo loro spazio”.

All’incontro ha partecipato anche il professor Pasquale Ciuffreda docente dell’Ipeoa “M. Lecce”, il quale in passato ha partecipato ad alcuni seminari sul tema, che ha evidenziato la necessità di rendere concreto il Patto educativo:“Capirli significa fare spazio dentro di noi, creare un vuoto che accolga l’altro. Il Patto di corresponsabilità non deve restare una firma su un foglio, ma trasformarsi in un impegno reale, in un accordo vivo tra gli adulti di riferimento”.

La giornata di Coeduca a San Giovanni Rotondo si è così trasformata in un laboratorio di riflessione collettiva, dove scuola, famiglia e territorio hanno dialogato intorno a un tema universale: educare insieme per costruire il futuro.

In un tempo dominato dalla società dei consumi e dell’apparenza – come ha ricordato Zucchi – recuperare il senso autentico dell’educazione significa restituire centralità all’essere umano, alla sua crescita interiore, alla capacità di pensare e di amare.Un messaggio forte, che trova nella scuola e nella famiglia i due pilastri di una società più consapevole, solidale e umana.

Giovanni Ognissanti

nella foto da sinistra i prof. Ciuffreda, Zucchi e Talienti

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