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Castriotta: “Quando Rino mi guardò e iniziò a cantare”

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Castriotta: “Quando Rino mi guardò e iniziò a cantare”

Il cantautore Rino Gaetano QUELLA stazione fatta di quei pochi treni che andavano e venivano, dove io pensavo sempre che da grande né avrei preso uno, quello giusto che mi avrebbe portato nel mio sogno toscano, la mia meta da bambino, chissà forse perché crescevo con questa convinzione.

Sta difatti ch’ero di casa alla ferrovia Campagna, tra quel ventilare di vento rumoroso tra quegli alberi giganti di datteri, che in tutto erano quattro, ricordo che quei datteri cadevano addosso alle persone, non nascondo che li ho anche mangiati e a dire il vero erano buoni, credo forse un po’ selvatici non lo so, e non me lo sono mai chiesto, l’ultimo albero confinava col Binario.

Il pomeriggio inoltrato quasi serale ,poche persone frequentavano quel luogo che a me piaceva tanto, guardavo quei signori con le divise e il berretto, e mi dicevo che un giorno avrei fatto il ferroviere. Poi crescendo nell’età da giovane adulto vinsi davvero il concorso da controllore bigliettaio di linea della tratta dell’Emilia Romagna, contemporaneamente insieme al concorso di un’altra amministrazione la quale mi chiamò prima per l’assunzione che guarda caso era per Firenze, così partii senza esitazione.

Ritornando a quel pomeriggio insolito quasi buio,vidi fermo un giovane , vestito in modo particolare come si usava dire in quegli anni “bit o stravagante”.. mi guardò e iniziò a canticchiare una canzone,che faceva così:– I miei occhi sono pieni di sale proprio di fronte al nostro mare : – La tua mente è piena di sale ,di quel sale mattutino..

Io in realtà non sapevo neanche chi fosse il giovane, così poco più che ragazzo mi avvicinai e gli feci un paio di domande e così via, mi rispose: – Sono ancora sconosciuto e faccio il cantautore sto terminando il primo disco che sarà pubblicato da un grande produttore discografico.

Claudio Castriotta (archivio, cantautore 1977, su gentile concessione dell’autore@)Rino era una persona molto a modo.

 Usava un linguaggio sarcastico e ricordo dotato di un’intelligenza particolare. Poi il fischio dell’ultimo treno per me a quell’ora, lui teneva molto a cuore i problemi della gente più maltrattata dalla società, con la sua caparbietà per difenderli dai benestanti ruba bandiera..così salutai Rino.

(A cura del poeta e cantautore Claudio Castriotta)

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