Capossela e le sue 13 canzoni urgenti. Attesa in Puglia

Vinicio Capossela ritorna con un disco urgente. Il titolo del suo nuovo progetto discografico è eloquente: “13 canzoni urgenti”, scritte di getto, dopo l’invasione della Russia in Ucraina, per raccontare un mondo che si trasforma e perde sempre di più la sua cifra umana, sacra ed esistenziale. Il cantore popolare della nostra modernità, che sarà in Puglia il 1° maggio a Taranto e il 5 maggio a Bari per la presentazione del suo disco, parla di guerre, di educazione, di amore. Nel mondo che cade a pezzi è proprio l’amore il suo bene rifugio. “In un mondo che cade a pezzi, uno deve decidere a cosa dare valore, che non sia solo deciso da Forbes. La forza dell’amore è più rivoluzionaria, e il dono è l’atto che più di ogni altro disinnesca questo mondo costruito sul valore economico: disinnesca e ci rende liberi di scambiare qualcosa che appartiene alla vita”, racconta il cantautore a Vanity Fair.
Lo sguardo di Capossela, ancora una volta, è politico. Sulla vita, sul mondo che ci circonda e sulle relazioni. Questa, volta, però, in modo più diretto. “In realtà ci sono molti modi di essere politici pur non parlando espressamente di temi politici. Per esempio, è un gesto politico fare un canto sociale e popolare. Si è politici anche nelle azioni più che nei proclami. Ballate per uomini e bestie era un album politico che usava allegorie dal mondo medioevale. In questo disco, essendoci temi molto legati all’attualità, li ho affrontati fuor di metafora”.
Il disco, urgente appunto, ha l’obiettivo di ridare valore ad alcune parole che sono state mortificate dal dibattito pubblico. “La famosa frase di Brecht: ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati, era sempre stata la bandiera di un certo modo di intendere la politica, di sinistra. Fino al 2021, quando Giorgia Meloni la usò per spiegare la sua posizione rispetto al governo Draghi. Ci sono linee di demarcazione che vanno ridefinite, sennò passa il concetto che vale tutto”.