Cairo sogna un matrimonio fra RCS-Mediaset (tramite Meloni). Pier Silvio frena
Oltre Forza Italia, l’altra eredità pesante che lascia Silvio Berlusconi è sicuramente Mediaset. La sua azienda televisiva, ormai innestata nel mercato europeo (l’azienda, infatti, si chiama formalmente Media For Europe), fa gola a molti altri editori. Non solo europei o francesi, come in altre stagioni, ma soprattutto italiani. Pier Silvio Berlusconi, il secondogenito del Cavaliere, attualmente stempera le voci e, nelle scorse ore, ha ribadito ad alcuni fedelissimi la compattezza della sua famiglia (e di tutti i suoi fratelli) nel continuare a gestire personalmente l’impero mediatico che ha costruito suo padre.
Repubblica, però, annuncia un retroscena particolare. Un editore che ha messo da tempo Mediaset nel suo mirino è sicuramente Urbano Cairo, ex assistente di Berlusconi e attualmente editore del Corriere della Sera e dell’emittente La7. La narrativa circolata negli ambienti politici è quella di una ristrutturazione della geografia televisiva italiana: Cairo, infatti, tramite un accordo ipotetico tra Marina Berlusconi e Giorgia Meloni vorrebbe costruire – partendo da Mediaset – un nuovo polo editoriale di riferimento per il governo di centro-destra. Un matrimonio fra RCS e Mondadori guidato da Cairo, dunque, che venderebbe così La7 a Discovery per evitare i paletti dell’AgCom e per distaccarsi dalla linea a sinistra del settimo canale italiano.
L’ipotesi con protagonista Cairo avrebbe irritato molto la famiglia di Berlusconi e alcune fonti vicine al gruppo di Giorgia Meloni. Pier Silvio, secondo il quotidiano diretto da Maurizio Molinari, avrebbe ridicolizzato l’idea dicendo ad alcuni suoi più stretti collaboratori che è Mediaset, quotata con 1,75 miliardi, a potersi comprare RCS di Cairo (che ne ha soli 376 milioni) e non il contrario. Lo scenario più lineare, salvo stravolgimenti clamorosi, potrebbe essere una guida familiare di Mediaset con alcuni innesti nuovi (nella società) di partner internazionali.