Borsa, la grande fuga da Piazza Affari
La grande fuga, così potrebbe essere dipinta la scena cui si sta assistendo da qualche tempo a questa parte a Piazza Affari, vale a dire la Borsa italiana con sede a Milano. Ciò in considerazione del fatto che gli ultimi mesi sono stati segnati dall’uscita di grandi gruppi dalla Borsa, marchi noti che hanno fatto la storia dell’economia italiana.
Come si legge in un articolo di Repubblica, prima è stato il turno dei Benetton, che hanno fatto uscire Atlantia dalla Borsa, e che dovrebbero fare lo stesso, a breve, con Autogrill; quindi i Gavio che hanno ritirato la loro Astm, e i Vacchi che hanno ripreso il controllo di Ima. Ora anche De Agostini emigra da Piazza Affari per una cifra di 128 milioni spesi dalle famiglie Boroli e Drago con l’obiettivo di tirare fuori dal listino la società.
Una vera fuga per la quale non è dato sapere le cause e che potrebbe prescindere dalla situazione attuale sui mercati, mai così incerta come in questa fase. Il mercato delle azioni non è un lido consigliato in questo momento da tutti gli analisti del settore.
Gli investimenti in Borsa e la crisi economica
Per gli italiani le azioni sono state quasi sempre un asset sicuro, fermo restando che la Borsa non garantisce mai un ritorno certo e che tutto dipende anche dal profilo di rischio che ci si vuole assumere (ci sono da sempre azioni più sicure ed altre meno a fronte di un potenziale guadagno maggiore).
Il 2022 sarà ricordato come un anno che ha sovvertito tutte le abitudini vista la continenza economica non propriamente da favola con l’incremento record di tante materie prime. Il mercato si è fatto complesso e gli investitori retail non hanno grande interesse a esporsi a rischi; paradossalmente in un quadro di questo genere c’è anche chi, e si parla di trader professionisti, prova a portare la crisi a proprio favore speculando sui mercati.
Oggi poi investire in Borsa è diventato più semplice, come si legge sul portale BorsaMercato.com, grazie all’approccio virtuale che prevede il ricorso a piattaforme multimediali alle quali si può accedere direttamente da internet o facendo ricorso ad app. Ed anche questo ha facilitato l’approccio limitando le distanze tra investitori e mercati.
Uno strumento che stava iniziando a volare tra gli investitori di qualsiasi fascia ed età, fino al sopraggiungere poi della crisi globale che ha reso ancora più incerti i mercati economici di mezzo mondo, con particolare riguardo soprattutto per il mondo della Borsa.