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Bordo: “PD-5Stelle, percorso politico molto ambizioso”

Il PD non ha paura delle elezioni anticipate, ma bene ha fatto a non inseguire Salvini in questa richiesta. Per carità, resto convinto che le urne siano lo sbocco più plausibile a questa crisi. E ritengo, ancora oggi, che questa sia la strada più facilmente e giustamente percorribile. Ma sarebbe un errore, come quello fatto dalla maggioranza del partito dopo il voto politico del 4 marzo dell’anno scorso, se il PD non verificasse in questi giorni anche l’eventualità di dare il proprio contributo ad ipotesi diverse. 
Tra queste non condivido quella di un accordo per un governo istituzionale o di scopo, che duri qualche mese e non abbia nessuna prospettiva politica. Per il PD sarebbe un suicidio e Salvini al momento del voto conquisterebbe la maggioranza assoluta dei consensi. Mi convince un po’ di più invece la possibilità di verificare le condizioni per un governo di legislatura, frutto fondamentalmente di un’intesa PD – M5stelle, con un chiaro ed identificabile programma politico di centrosinistra e la prospettiva di un’alleanza tra le forze di maggioranza quando ci saranno le elezioni. Questo anche in ragione della circostanza che la crisi, determinando il ricompattamento del centrodestra, ha riproposto di fatto lo schema bipolare destra-sinistra al quale siamo stati abituati per anni. 
La condizione imprescindibile per un ipotetico nuovo governo deve essere allora proprio la sua chiara identità politica, atteso che Lega e PD non sono intercambiabili a seconda del momento e della convenienza. 
Il PD e la Lega sono assolutamente alternativi. Un accordo politico serio e credibile tra PD e M5Stelle presupporrebbe, quindi, una netta discontinuità, sia programmatica che di persone, con l’esperienza del governo giallo-verde. E poi dovrebbe contenere tra le priorità il pieno ancoraggio del nostro Paese all’Europa, per cambiarla; l’ambiente, lo sviluppo e le infrastrutture per rendere l’Italia più moderna; il lavoro e la lotta alla povertà; il mezzogiorno; i giovani; le riforme.
Insomma si tratterebbe di mettere in campo un percorso politico molto ambizioso. Anzi, direi quasi rivoluzionario, specie se consideriamo i rapporti difficilissimi di questi anni tra PD e M5Stelle. Per realizzarlo ci vorrebbe tanto coraggio, soprattutto da parte dei grillini. Dovrebbero riconoscere da un lato il fallimento dell’esperienza di governo con la Lega e dall’altro i limiti enormi dell’antipolitica e del populismo cavalcati per tutti questi anni. Mi rendo conto che per loro non è facile, ma è uno sforzo che sarebbe necessario compiere perché solo in questo modo, a mio avviso, si potrebbero porre le basi per voltare seriamente pagina. 
Saranno disponibili e pronti i grillini per realizzare un progetto politico e di governo con questa prospettiva e queste caratteristiche? Hanno questo coraggio rivoluzionario?
Non lo so. È molto complicato e la strada davvero stretta. Ma il PD fa bene a dare fino in fondo il suo contributo per provare a verificare se ci sono le condizioni per costruire in Parlamento e nel Paese una prospettiva politica nuova che funga anche da argine contro la deriva sovranista e di destra estrema verso la quale Salvini sta portando l’Italia. Se il M5Stelle non avrà la maturità, la forza ed il coraggio di lavorare per condividere e realizzare questo percorso così ambizioso per l’Italia, l’unica via possibile sarà quella delle urne. Vivacchiare o fare un governo senza nessuna prospettiva politica non solo non interessa al PD ma sarebbe controproducente per il Paese.

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Redazione

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