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Berlinguer: “Renzi chiedeva servizi contro i 5 stelle e Bersani”. L’ex premier la querela

La giornalista Bianca Berlinguer, in un’intervista rilasciata al Fatto Quotidiano, ha accusato Matteo Renzi, ex presidente del Consiglio, di aver richiesto spesso di modificare la linea editoriale del Tg3, all’epoca guidato proprio dalla Berlinguer. La giornalista, che fu allontanata proprio a pochi mesi prima dal referendum del 4 dicembre 2016, ha dichiarato che, spesso, attacchi e pressioni le sono arrivate proprio dal centrosinistra. 

Alla domanda: ma è stata più attaccata dai politici di destra o di sinistra, Berlinguer ha risposto. “Com’è quel motto? Dagli amici mi guardi Iddio, che dai nemici mi guardo io. In questi giorni qualcuno sta pure promuovendo la tesi che sarei amica della Meloni e degli altri del governo. Io non sono amica di nessuno, piuttosto da giornalista mantengo dei rapporti con il mondo politico nel suo complesso. Il fatto poi che io sia una donna di sinistra per qualcuno ha generato un’equazione”. 

Secondo Berlinguer, dunque, Renzi è stato uno dei politici a sinistra ad attaccarla di più. “Qualcuno credeva che dovessi assecondare le decisioni di quella parte politica, in particolare era questa la pretesa di Matteo Renzi: quando ero direttore del Tg3 richiedeva due servizi al giorno, uno contro i 5 stelle e un altro contro Bersani. Vedo che oggi il suo giornale attacca me e altri perché avevamo ceduto al richiamo dei soldi. Mi sembra che non abbia alcun titolo per fare del moralismo su questo tema; solo grazie ad Antonio Campo Dall’orto non sono stata fatta fuori definitivamente dalla Rai”. 

Renzi, poche ore dopo l’uscita dell’intervista, ha dato mandato ai suoi legali di citare in giudizio civile e penale la dottoressa Bianca Berlinguer per le sue dichiarazioni contenute sul Fatto Quotidiano. I rapporti fra i due, dunque, continuano a essere ancora tesi. Qualche giorno fa è stato proprio Renzi a chiedere un’interrogazione contro l’ex trasmissione Rai condotta da Berlinguer. “Chiederemo in Vigilanza Rai di sapere se chi va in tv a difendere Putin sono stati pagati da Carta Bianca e da altre trasmissioni del servizio pubblico. Se l’invasore deve essere difeso dagli invasati, va bene, ma non con i soldi nostri”. 

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