Fede e religioneSan Giovanni Rotondo

Antonio Castriotta: “Scherza coi fanti e lascia stare i Santi: per San Pio non vale?”

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Antonio Castriotta: “Scherza coi fanti e lascia stare i Santi: per San Pio non vale?”

Quando penso alla ennesima traslazione della salma di San Pio dalla cripta della chiesa di Santa Maria delle Grazie nella nuova basilica realizzata da Renzo Piano, mi vengono in mente le parole del sacrestano pronunciate nell’aria lirica “Recondita Armonia dell’opera lirica “Tosca” che rivolgendosi al pittore Cavaradossi, lo censurava dicendogli: “Scherza coi fanti ma lascia stare i santi’. Tanto perché il pittore in questione mentre dipingeva la Madonna in chiesa l’aveva paragonata alla sua amante, la bruna Floria, suscitando lo sdegno ed il rimprovero del sacrestano.

Sta suscitando rabbia e sdegno l’ennesima traslazione delle spoglie del santo di Pietrelcina dalla cripta della vecchia chiesa in quella nuova.

Tutto questo, passa per gli enti ecclesiastici come un fatto del tutto normale, come se ad essere trasferita da una chiesa all’altra fosse un mobilio e non le spoglie di un Santo famoso in vita, per aver implementato la fede in Cristo e realizzato il miracolo “Casa Sollievo della Sofferenza” e che avrebbe il sacrosanto diritto di riposare in pace per l’eternità.

È già tanto che sia stato riesumato, che siano stati raccolti i resti e realizzata una maschera in silicone per renderlo presentabile ai fedeli ma questa continua traslazione del Santo è diventata per certi versi insopportabile.

Rispetto il sentimento religioso e le sue numerose manifestazioni ma quello che sta accadendo da tempo, con continue traslazioni, a me pare un esempio di “mercificazione” delle spoglie di una persona, divenuto santo, che probabilmente, se gli avessero preventivato il suo excursus post mortem, mai e poi mai probabilmente avrebbe dato il proprio assenso a quello che accade e viene fatto passare con un fatto del tutto normale invece non lo è.

Così come accaduto prima che la chiesa nuova fosse realizzata, quando, milioni erano i pellegrini che visitavano il frate, lo si lasci in pace per sempre nella cripta, quindi nella sua chiesa, quella raccolta e carica di spiritualità nella quale il Santo predicava ed amministrava i sacramenti.

Non è un caso, infatti, che la nuova chiesa non abbia implementato le presenze di fedeli, semmai nel tempo si sono affievolite, forse perché, da tanti associata ad una operazione di mero marketing commerciale piuttosto che di spiritualità, quale dovrebbe esserne l’essenza.

I cistercensi, con il loro minimalismo religioso erano e sono tuttora maestri per riportarci ad una religiosità e spiritualità vera e col tempo andata persa. Non è questo quello che avrebbe voluto per sé il Santo e di questo probabilmente sono tutti consapevoli ma le ragioni del marketing sono più forti di ogni normale considerazione che dovrebbe portare a desistere da questa aberrante pratica.

Antonio Castriotta

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Redazione

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