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A Manfredonia il ricordo di Luisa Fantasia, vittima trasversale della mafia

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Questa sera, al Porto turistico di Manfredonia a partire dalle ore 19.30, verrà ricordata la figura di Luisa Fantasia, una delle prime vittime trasversali della mafia uccisa il 14 giugno del 1975 a Milano. Nella giornata odierna si pianterà un albero d’ulivo, a cui seguirà un convegno “I passi di Luisa” con gli interventi – fra gli altri – di Pietro Paolo Moscione, don Aniello Manganiello, Paolo Borrometi e Barbara Angelillis. 

Luisa, di San Severo, è stata una vittima dell’arroganza mafiosa. Nella sua città aveva conosciuto Antonio Mascione, brigadiere dei carabinieri. Insieme, dopo il matrimonio, andranno a vivere a Milano. Il tempo è quello incandescente degli anni Settanta, della contestazione, della strategia della tensione, dell’omicidio Moro. Sono gli anni della droga, dell’eroina, della polvere bianca che ingrossa gli affari della mafia. Antonio, marito di Luisa, è un agente sotto copertura. In quegli anni – come ricorda il sito VIVI, il progetto sulla memoria dell’Associazione “Libera” di Don Ciotti – aggancia due criminali di una n’drina calabrese, inseriti nel mondo del traffico di stupefacenti: Abramo Leone e Biagio Jaquinta. Nel tentativo di scoprire e di far confessare ai due chi gestiva il traffico di droga, avvenne la tragedia. 

La copertura salta e il 14 giugno del 1975 i due non si presentano a un incontro con Antonio, ma scoprono l’indirizzo di casa sua. Erano convinti che lì avrebbero trovato una valigetta con i 60 milioni di lire promessi dalla copertura. Non li troveranno, ma trovano Luisa. Lei è all’oscuro di questa storia, ma non le credono. La stuprano e con un coltello seghettato le tagliano la gola. Luisa muore a 32 anni sotto gli occhi di sua figlia, Cinzia, che piccolissima assiste a quella scena. 

I due colpevoli verranno subito assicurati alla giustizia. Confesseranno e verranno condannati all’ergastolo. Anni dopo Biagio Jaquinta verrà ucciso in carcere da un altro detenuto. La notizia dell’uccisione arriverà al marito di Luisa attraverso una chiamata anonima che annunciava: “giustizia è stata fatta!”. 

Per leggere integralmente la storia di Luisa Fantasia è possibile consultare il sito di “Vivi” (vivi.libera.it), il progetto sulla memoria di “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”.

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