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Referendum dell’8 e 9 giugno: come si schierano i partiti?

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Referendum dell’8 e 9 giugno: come si schierano i partiti?

Per il Referendum dell’8 e 9 giugno manca ancora una presa di posizione ufficiale di Fdi (così come della Lega), ma, in base ad alcune indiscrezioni circolate, i vertici di Fratelli d’Italia avrebbero indicato a deputati e senatori la linea dell’astensione sul voto referendario dell’8 e 9 giugno.

Il leader di Forza Italia Antonio Tajani ha invece schierato chiaramente il partito. «Non so cosa dice FdI noi siamo per un astensionismo politico, non condividiamo la proposta referendaria».

Noi Moderati va al voto per dire No.

La segretaria del Pd Elly Schlein ha firmato per tutti i referendum. E ha schierato il partito a favore di 5 sì ai quesiti, compresi i 4 sul lavoro promossi dalla Cgil, tra cui quello sul Jobs Act. Ma consapevole dei mal di pancia dell’ala riformista del Pd, non ha chiesto abiure a chi non li ha firmati tutti e ha deciso in favore di tutti.

Il leader del M5s Giuseppe Conte ha annunciato che ai referendum dell’8 e 9 giugno il M5s dirà 4 volte sì. Libertà di coscienza, invece, sul referendum cittadinanza.

+Europa spinge prima di tutto per la partecipazione al voto. I sì riguardano il referendum sulla cittadinanza e quello su appalti e sicurezza sul lavoro. No per gli altri tre.

Per una volta, indicazioni analoghe da Azione e Iv: “sì” solo alla cittadinanza, “no” agli altri. Il leader di Iv ha definito «anacronistici e antistorici» i referendum sul jobs act. E si è detto convinto che il “quorum non sarà raggiunto’.

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