Tutti i voti definitivi dei candidati di Manfredonia, troppi candidati? Nessuno ci rappresenterà in regione

MANFREDONIA – DATI DEFINITIVI. La fine di un’epoca, anche Paolo Campo fuori dal Consiglio Regionale della Puglia. Neanche l’unico candidato che potenzialmente poteva farcela è riuscito a strappare un seggio in consiglio. L’Onda Piemontese ed una lista “competitiva” ed “agguerrita” del PD ha reso impossibile l’impresa. La campagna elettorale dall’inizio aveva fatto intuire che ci fosse troppa ressa in città, la città del golfo ha espresso infatti ben 10 candidati consiglieri, forse troppi per poter eleggere almeno un candidato. Una maggioranza cittadina disgregata, con un sindaco che “resta neutrale”, che non ha saputo unirsi sotto un’unico “tetto” ed ha preferito investire i propri voti su candidati esterni. La maggioranza di Palazzo San Domenico era infatti divisa tra Paolo Campo, Rosario Cusmai che solo a Manfredonia ha preso 1165 voti, ma che non è riuscito comunque a prendere il seggio in consiglio e Raffaele Piemontese che solo a Manfredonia ha raccolto ben 1700 voti. Questa divisione cittadina ha pesato molto. Detto che queste elezioni hanno insegnato che non bastano i voti della propria città per essere eletto, serve che più comuni identifichino quel candidato come proprio “esponente”. L’emblema di questo concetto è Raffaele Piemontese che raccoglie ampi consensi in ogni città della provincia, dai Monti Dauni al Basso Tavoliere, oltre che al suo “Gargano” trascinando i propri consensi anche su Rossella Falcone.
Nonostante i buoni risultati dei candidati di Manfredonia, nessuno è neanche minimamente in condizione di rientrare in un seggio nel consiglio regionale. Il più suffragato di Manfredonia Paolo Campo con 5299 voti, (oltre 3000 presi solo a Manfredonia) molti di più della precedente tornata regionale dove ne prese 4304 è solo sesto nella lista PD che ha eletto Raffaele Piemontese e Rossella Falcone. Il PD di Manfredonia bissa il successo in termini di voti, migliorando le performance delle scorse tornate, in città 1 elettore su 3 ha votato PD, è un dato significativo.
Il secondo in ordine di preferenze è Ugo Galli che si fa valere nella lista di Forza Italia con 3037 voti, ma è solo secondo nella sua lista dietro a Paolo Dell’Erba al quale toccherà l’unico seggio della lista.
Terzo in ordine di preferenze di Manfredonia è Gianluca Totaro che con un ottimo risultato raccoglie con 2016 voti, piazzandosi al quarto posto nella lista del Movimento 5 Stelle, che al massimo rieleggerà Rosa Barone.
Bene anche Libero Palumbo che nella lista De Caro Presidente piazza 1.584 voti, ma è solo quinto nella lista che elegge la seconda “viestana” GraziaMaria Starace oltre che al foggiano Scapato Giulio. La lista del “Presidente” ricoprirà un ruolo importante nelle politiche regionali ed il presidente della provincia Nobiletti farà pesare i consenti della lista, possibile per la Starace anche una ruolo importante.
Liliana Rinaldi candidata nella lista Fratelli D’Italia raccoglie 1.717 voti, ma è lontana dai primi della lista, solo quinta nella lista che ha ottenuto 2 seggi (al pari del PD), quello di Nicola Gatta, ex presidente di Regione e sindaco di Candela e Giovanni DeLeonardis.
Giuseppina Moscatelli avvocato di Manfredonia candidata nella Lega ha raccolto 923 voti ma alla Lega è stato riconfermato solo Napoleone Cera che ha raccolto 4885 voti.
800 voti per il noto avvocato Innocenza Starace che nella lista Sinistra Verdi e Libertà si piazza in quarta posizione, la lista non è riuscita ad eleggere nessuno in consiglio, neanche il foggiano Antonio De Sabato, ex candidato sindaco di Foggia e piu suffragato della lista. Nella lista della Starace era presente un’altra “Manfredoniana” si tratta di Ndiyae Arame che ha raccolto 53 voti.
Per finire la coppia Anna Trotta e Salvatore Nenna raccolgono rispettivamente 337 e 305 voti ognuno, nella lista Noi Moderati, che però non ha raggiunto i voti per poter eleggere almeno un consigliere.