“Tra mio fratello e Tafta non c’era nulla”

Parla il fratello di Massimo De Santis, barbaramente ucciso a Torremaggiore nella notte tra sabato e domenica
“Non c’era niente di niente, mio fratello non aveva neanche modo di incontrarsi con la signora, neppure al bar dove lei veniva con le amiche a fare colazione dopo aver portato i figli a scuola: a quell’ora Massimo dormiva ancora perché lui, che nel bar faceva di tutto, dal pasticcere al banconista, chiudeva il locale la sera tardi“.
Parla così ad Ansa il fratello di Massimo De Santis, ucciso dalla follia omicida di Taulant, che ha massacrato anche la figlia.
“Massimo viveva in quel condominio da 43 anni con nostra madre ormai 80enne e vedova. I rapporti con quella famiglia erano ottimi, normali rapporti tra condomini, si salutavano e si rispettavano“. E su Taulant: “Ti vedeva e ti salutava, mai un litigio“.
IL FRATELLO DI DE SANTIS, GIANLUCA: ” MASSACRATO CON 21 COLTELLATE”
Gianluca ha chiuso l’intervista ad Ansa dicendo: “Non aveva motivo di aspettarsi una cosa del genere, lo si capisce da dove è stato trovato il suo corpo: per prendere l’ascensore doveva andare a destra, ma il cadavere era accasciato a sinistra, ai piedi della scalinata.
Quindi si era appostato e lo ha chiamato.
Mio fratello, che non aveva motivo di temere nulla, si è avvicinato ed è stato colpito. È stato massacrato con 21 coltellate, una alla gola e altre venti all’addome. Non aveva segni sulle braccia quindi non pensava di doversi difendere“.