Sting suonerà per i detenuti di Secondigliano a Napoli
“Una grande emozione” per tutti, i reclusi regaleranno alla star mondiale una chitarra fatta col legno dei barconi dei migranti. Sting suonerà per i detenuti e si esibirà per loro grazie a un progetto che dovrebbe trasformare il dolore in speranza. La Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti insieme all’ amministrazione penitenziaria e all’Agenzia delle Accise, dogane e monopoli lo hanno organizzato
Metamorfosi é il cambiamento dalla disperazione alla rinascita
I resti di un barcone sono simboli di morte e di immigrati che perdono la vita per l’illusione di libertà. Da loro i detenuti di Secondigliano hanno realizzato, a mano, una chitarra e la regaleranno al cantautore 71enne.
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Sting ha raggiunto Napoli in gran segreto, per esibirsi all’interno del carcere e dare vita a un progetto, dal nome molto significativo: Metamorfosi. Dal legno dei barconi, spesso simbolo di morte a strumento musicale, speranza di vita.
Sting in Toscana per festeggiare il 30esimo anniversario
Sting giunto in Toscana per festeggiare il 30esimo anniversario di matrimonio, il figlio Joe e la moglie Trudie Styler riceveranno un dono: una chitarra realizzata dai detenuti di Secondigliano. Una chitarra “speciale”, perché è stata costruita con il legno recuperato dai barconi naufragati a Lampedusa.
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L’artista ha mantenuto la promessa fatta a padre Antonio Loffredo: “tornare nel capoluogo campano per suonare dal vivo nel carcere di Secondigliano. Tutto però nella massima sicurezza, dato che si tratta di un evento legato a una finalità sociale”.
Sting suonerà per i detenuti, il cantante ama infinitamente l’Italia
A Napoli, una delle perle del Bel Paese, riceverà lo strumento musicale creato dai carcerati. Il cantante farà fede alla parola data a padre Loffredo, ex parroco della Basilica del Rione Sanità “che una sera a cena gli raccontò le iniziative della Fondazione San Gennaro”.
“Dalle barche nascono strumenti funzionanti? Va bene, allora vengo e ve li suono“, fu la sua promessa.
“Sarà una grande emozione per tutti” ha commentato Rita Caprio, presidente della cooperativa L’Uomo e il legno che opera nel carcere di Secondigliano.