Richiami alimentari: cosa sono e come vengono gestiti

Tutti noi, nel momento in cui portiamo in tavola un alimento, abbiamo il desiderio di scegliere prodotti sicuri. Alla luce di ciò, nel momento in cui ci si trova al supermercato, è molto importante tenere gli occhi aperti in merito ai richiami alimentari. Cosa sono? Come vengono gestiti? Nelle prossime righe di questo articolo, cercheremo di rispondere assieme a questi interrogativi.
Richiamo alimentare: di cosa si tratta?
Il richiamo alimentare, che viene notificato dal Ministero della Salute, è la scelta, da parte di un’azienda che si occupa di food & beverage, di ritirare un determinato prodotto dal commercio.
I motivi per cui viene presa questa decisione sono numerosi. Si va dalla presenza di elementi contaminanti – a volte si può trattare di veri e propri veleni – fino a quella di errori nell’etichettatura. Per quel che concerne quest’ultimo aspetto ricordiamo che può bastare la semplice, se così si può dire, omissione nell’utilizzo del grassetto per indicare gli allergeni per rendere necessario un richiamo alimentare. L’assenza del dettaglio sopra menzionato, infatti, rende il prodotto illegale.
Sono diverse le strade che possono portare un’azienda che produce alimenti o bevande al ritiro di uno dei suoi prodotti. In questo novero è possibile includere, per esempio, gli esiti di controlli da parte di ispettori. Da non dimenticare sono anche le segnalazioni da parte dei consumatori, sempre più importanti al giorno d’oggi nell’era del web.
Fondamentali sono ovviamente i controlli interni concretizzati dall’azienda stessa. Le procedure in questione possono dare come esito, per esempio, la scoperta del rischio di contaminazione da parte dei materiali con i quali sono realizzate le confezioni.
Da quanto appena specificato, è chiaro che, per arrivare a un richiamo alimentare, non è necessario che alla base ci sia un concreto e serio pericolo per l’incolumità dell’utente. La normativa che le aziende di food & beverage devono rispettare per commercializzare i loro prodotti è nel nostro Paese molto severa – ed è il caso di dire “Per fortuna” – e, per questo, può bastare un singolo dettaglio burocratico fuori posto per rendere necessario il ritiro.
Le eventuali revoche
Come si può approfondire dando un’occhiata qui, i richiami di prodotti alimentari dai banchi della grande distribuzione e, in generale, dai punti vendita a cui le aziende distribuiscono hanno una forte eco mediatica. Con le giuste informazioni in mano, si può evitare di lasciarsi prendere dal panico.
Per non avere a che fare con questa fastidiosa situazione, è bene essere consapevoli anche del fatto che, nel momento in cui vengono effettuati successivi controlli sull’alimento o sulla bevanda per cui sono state riscontrate problematiche, si può procedere, in caso di esito favorevole delle analisi, alla revoca del richiamo stesso.
La gestione dei richiami
Come vengono gestiti i richiami alimentari? Nelle righe precedenti abbiamo fatto presente che è compito delle aziende, tecnicamente definite come OSA, acronimo di “Operatori del Settore Alimentare”, vigilare sulla sicurezza dei loro prodotti e sul rispetto delle normative vigenti per quel che concerne l’etichettatura.
Nel caso in cui dovesse emergere una criticità, spetta ai sopra citati operatori dare il via alla procedura di ritiro del prodotto dal mercato. Fondamentale a tal proposito è il ricorso alla cartellonistica in contesti come i supermercati.
Come accennato nelle righe precedenti, le notifiche relative ai richiami alimentari vengono pubblicate in una sezione ad hoc del sito ufficiale del Ministero della Salute. Il portale in questione deve riportare anche le sopra menzionate revoche, così come i dettagli di eventuali richiami successivi al primo nel caso in cui dovessero essere ufficializzati dalle aziende.
Un altro aspetto del quale il consumatore finale deve essere consapevole riguarda il fatto che il dicastero non è responsabile in caso di avvisi non pubblicati. Inoltre, non bisogna fare riferimento al Ministero della Salute se ci si trova davanti a fake news relative a uno specifico richiamo alimentare, ma rivolgersi alle autorità giudiziarie.