Primo dell’anno all’insegna del vandalismo

In queste prime ore del nuovo anno, devono purtroppo essere evidenziati alcuni iscresciosi e delinquenziali episodi di vandalismo. Siamo nel 2024, quindi, l’equazione logica comportamentamentale dovrebbe essere quella secondo la quale, tali esecrabili atti dovrebbero essere inversamente proporzionali rispetto al periodo storico che viviamo, nel quale, si presume, sia stato raggiunto un alto livello di alfabetizzazione.

Non è così, purtroppo.

Le notizia sconcertante del giorno è la vandalizzazione del parco giochi nei Comparti ed il danneggiamento del vaso in ghisa, contenente piante ornamentali, posizionato per il corso Manfredonia.

Quest’ultimo pare sia stato danneggiato probabilmente dalla esplosione di un petardo collocato all’interno del vaso.

Beni pubblici stuprati dalla demenzialità umana, caratteristica negativa di soggetti senza scrupoli che evidentemente confidano o meglio hanno la certezza della impunibilità delle loro condotte delinquenziali. Andrebbero identificati e sottoposti pubblicamente alla gogna ed obbligati a ripristinare lo status quo dei beni pubblici danneggiati.
Un’inaccettabile proliferazione della illegalità è purtroppo registrata in città.

Una piaga sociale non semplice da estirpare che dilaga a macchia d’olio ed è oggetto di emulazione da parte di soggetti minorenni e non, come se fosse normalità. Sarà come dice lo psichiatra Paolo Creper che i genitori abbiano smesso da tempo di essere genitori per essere amici dei figli e conseguentemente, purtroppo, pessimi educatori?
C’è seriamente da preoccuparsi per il futuro che non si prospetta rassicurante in termini di sicurezza quotidiana. Non sono rare le ipotesi di gravi risse nel weekend che hanno messo a serio rischio la incolumità di incolpevoli passanti.

Occorre una immediata inversione di rotta, quindi, adozioni di strumenti di prevenzione, quali video sorveglianza e pugno di ferro nei confronti degli autori di atti illeciti. Occorre ripristinare il senso di legalità da tempo, probabilmente, latitante.

Antonio Castriotta