Attualità Italia

Perde la causa per il figlio disabile, condannata a pagare 300mila euro. “Faccio lo sciopero della fame”

Una storia dolorosa quella di Elena Improta, mamma di Mario, un ragazzo affetto da tetraparesi spastica. La donna è al quinto giorno del suo sciopero della fame. “Uno sciopero della fame per tutelare il diritto alla vita e al futuro di mio figlio Mario”.

Lo sciopero è dovuto a una ripercussione di una battaglia legale avviata tempo fa: la donna, infatti, 27 anni fa si era rivolta alla giustizia chiedendo un risarcimento per i danni subiti dal figlio al momento del parto. A distanza di trent’anni da quella causa, però, la donna ha perso in tribunale e ora è costretta a pagare 300mila euro di spese legali. Per questo motivo, infatti, la donna ha scelto di non mangiare più. “Una cifra lievitata con il passare degli anni che io non ho e non posso affrontare. Non ho soldi, mi resta solo la casa, il solo ossigeno per me e mio figlio Mario”. 

Dopo due tentativi di risarcimento per arrivare a una transizione bonaria, la storia si sta chiudendo in modo tragico. “Sul vitalizio prospettato a voce avevamo solo chiesto una garanzia a supporto a tutela di Mario come è prassi, ma a questa nostra richiesta tutto si è bloccato. Io e Mario per tramite dei nostri avvocati non abbiamo mai ricevuto una proposta scritta che potesse essere presentata dall’amministratore di sostegno al giudice titolare. Una madre ha il diritto e il dovere di tutelare suo figlio fino all’ultimo momento”. 

La donna ora chiede di poter essere sollevata dal pagare l’ingente somma di risarcimento per le spese legali. “Questo appello ha un significato preciso: non chiediamo l’elemosina così come non abbiamo mai chiesto a nessuno aiuti economici, ma uno stralcio dell’ingente somma richiesta di rimborso spese legali alla Clinica e alle altre controparti”, ha detto la donna in un video pubblicato su Facebook

Gelsomino Ceramiche
Promo Manfredi Ricevimenti
Promo UnipolSai ilSipontino.net
Centro Commerciale Gargano

Articoli correlati