Storia

Padre Pio si ammalò gravemente di ‘spagnola’ nel settembre del 1918

Manfredonia/San Giovanni Rotondo – È stato un santo Al mondo di adesso; per pregare , guidare, guarire , aiutare era il “Padre Pio” , dotato di una grande umanità sconfinata, di una carità speciale, come sfornare il pane più buono e saggio, come arroccare il suo sguardo severo e penitente più puro di uno scioglimento del cielo blu diramato ,di chiaro giorno, del sole giallo pastello, colorato intorno da acini di rosario.

Era l’arma per la risposta ad ogni domanda che gli veniva fatta, ad ogni guerra che subiva soprattutto dall’umano nemico, controllato in una croce continua ,come se non bastasse la sua. Fede di grande forza cristiana di uomo sulla terra con tutti i suoi momenti di difficoltà comune ad altra persona. Eppure ha fatto smuovere il mare dagli abissi più profondi.

E pensare che lui, il Padre Pio, si trovò qui nella nostra provincia a causa di due nobildonne di Foggia, le sorelle Giovina e Raffaelina Cerase; fu la loro insistenza presso il loro Padre spirituale, Padre Agostino, ma soprattutto la loro complicità dovuta alla grave malattia di Raffaelina, a far sì che il Padre, la mattina del 17 febbraio del 1916, arrivò a Foggia e qui vi restò fino al 4 di settembre del 1916.

Dopo  qualche giorno, a causa del suo grave stato di salute per uno strascicato problema polmonare che lo affliggeva da tempo, il Ministro Provinciale, il 28 dello stesso mese lo inviò a San Giovanni Rotondo – nella speranza che il suo stato di indebolimento trovasse giovamento.

A distanza di quasi un secolo, la storia del Padre Pio suscita sempre rumore da lunga emozione. Certo che le cose oggi sono cambiate in peggio, in pochi danno ascolto al suo insegnamento e alle promesse che ha lasciato prima di morire, come una vera regola Cappuccina ma che allo stesso tempo di vita battuta e rivolta alla gente. Mi spiace molto che tutto questo sia poco raccolto, proprio ora che è il momento che più serve al mondo di adesso…per lottare contro questa strana forma di guerra … Anche il Padre nel settembre del 1918, si ammalo’ di Spagnola l’epidemia che fece una strage di morti – lui, il padre, in prima persona venne isolato per non infettare altri confratelli – per la sua alta febbre e forte malessere .


Di Claudio Castriotta 

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Claudio Castriotta

Poeta, scrittore e cantautore - già collaboratore con riviste di Raffaele Nigro e del docente universitario Daniele Giancane. Il miglior piazzamento ad un premio letterario è avvenuto a Firenze con un libro dedicato ai più emarginati di Manfredonia: secondo posto alle spalle del grande scrittore cattolico Vittorio Messori. Il suo primo maestro è stato Vincenzo Di Lascia, il vincitore al premio Repaci di Viareggio del 1983. Come musicista si è esibito con il cantautore Marco Giacomozzi, vincitore al Premio Tenco, nelle zone della Liguria, esattamente in prov. di Savona ad Albissola Marina . Poi in seguito dopo varie esibizioni in Toscana con altri autori, interrompe i tour per motivi di salute.

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