Orsini Onorevole? Il Movimento 5 Stelle ci pensa

A fornire l’indiscrezione è Il Foglio, il quotidiano diretto da Claudio Cerasa: il prof. Alessandro Orsini potrebbe scendere in politica. Il rumors è a firma di Simone Canettieri che, nell’edizione odierna del quotidiano, parla di una possibile candidatura del sociologo nelle file del Movimento 5 Stelle. Il professore, contestato per le sue posizioni sulla guerra fra la Russia e l’Ucraina, potrebbe rappresentare un profilo molto appetibile per il partito guidato da Giuseppe Conte. Qualche parlamentare intercettato da Canettieri non smentisce l’ipotesi: “Certo! Anzi, la cosa non ci stupirebbe. Sarebbe il nostro nuovo capitan De Falco o Paragone. Personaggi che quando vennero candidati erano popolari e in grado di polarizzare. D’altronde, Casalino ha sempre avuto questo pallino: tv, pop, temi divisivi uguale voti”.
I riferimenti sono noti: Gianluigi Paragone era un conduttore televisivo, passato da Rai2 a la7 con la sua Gabbia, un programma televisivo che fece da incubatore per le idee pentastellate. Il Capitan De Falco, invece, lo si ricorda per la tragica vicenda della Costa Concordia e per quella famosa chiamata contro il Capitan Schettino.
Ora, a un anno dalle politiche, il toto nomi sui candidati di bandiera si fa sempre più pressante. Prima di scoprire chi fra i virologi – altra categoria molto chiacchierata in termini politici – sfrutterà la notorietà della pandemia per arrivare in Parlamento, in zona M5S non si esclude una possibile candidatura di Orsini. Il professore, sempre più ascoltato e difeso, oramai è anche una firma del Fatto Quotidiano, quasi un organo di partito dei cinque stelle. La sua popolarità potrebbe fermare in qualche collegio l’emorragia di consensi che da più di qualche anno ha colpito il partito fondato da Beppe Grillo.
Candidatura, questa, che potrebbe portare qualche grana nell’ipotetica alleanza fra il M5S e il PD, partito più bersagliato da Orsini. Nei giorni scorsi, infatti, il professore ha accusato il segretario del PD “di ambire a prendere il posto di Stoltenberg come segretario generale della Nato”, giustificando così l’asservimento alle direttive Nato. Letta ha negato, ma l’ipotesi Orsini Onorevole infastidisce più di qualcuno.