Moda eco-friendly: come sta evolvendo il mondo della moda

La moda è un settore in costante evoluzione, sia in termini di tendenze che di materiali. E anche l’approccio dei consumatori si sta evolvendo: sono sempre più attenti a cosa comprano, ai processi di produzione, ai materiali scelti e alla riduzione dello spreco per una Moda eco-friendly.

Anche i più grandi nomi della moda e le realtà emergenti ed in grande ascesa (come ad esempio l’azienda svedese NA-KD leader degli e-shop e della moda) dedicano sempre più attenzione a questi aspetti iniziando ad adottare comportamenti sempre più eco-friendly.

Perchè questa tendenza?

Si è presa sempre più consapevolezza dell’enorme peso che il mondo della moda ha nei confronti dell’ambiente. Diversi studi hanno evidenziato come la produzione di capi di abbigliamento produca oltre il 10% di CO2 globale. E di come lo smaltimento dei capi non più utilizzati stesse raggiungendo volumi sempre meno smaltibili.

Collezioni moda eco-friendly

L’impatto ambientale dell’industria della moda è ormai una consapevolezza che sta pian piano crescendo, spingendo molti marchi a sviluppare collezioni sempre più eco-friendly.

La scelta delle materie prime da utilizzare è parte fondamentale di questo processo.

I materiali sostenibili che stanno ora entrando nell’industria della moda includono tessuti come il lino, il cotone organico, il bambù e l’alpaca. Questi tessuti sono prodotti senza l’uso di pesticidi e fertilizzanti chimici e possono essere riciclati facilmente.

Il riciclaggio di materiali come cotone e lino riduce anche l’utilizzo di acqua e di altri prodotti chimici.

Inoltre, alcuni marchi stanno anche iniziando a utilizzare materiali riciclati e riciclabili, come bottiglie di plastica. Questo aiuta a ridurre l’impatto ambientale della moda, poiché non c’è bisogno di produrre materiali nuovi.

Un altro aspetto importante da tener presente è legato ai processi di produzione: molti brand stanno investendo nella ricerca per la scoperta e l’utilizzo di tecniche di produzione sempre più responsabili.

Molti marchi stanno ora utilizzando metodi di produzione più sostenibili: la scelta di produrre abbigliamento in luoghi lontani da fonti di inquinamento, l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili, l’attenzione a non sprecare risorse inutilmente e l’ottimizzazione dei passaggi per produrre meno sprechi.

I marchi stanno anche iniziando a produrre abbigliamento che dura più a lungo.

Invece della produzione di capi in serie, molti designer stanno creando linee di abiti di qualità con cuciture più resistenti. Questo aiuta a ridurre gli scarti e aumenta la durata dei vestiti.

Un cambio di mentalità questo che spalanca le porte al concetto di moda circolare.

Moda eco-friendly: il modello circolare

Ci si sta allontanando sempre più dall’idea che un capo viene prodotto, comprato, usato e poi buttato a favore di un percorso di vita del capo che ricomincia più e più volte.

C’è infatti un crescente interesse nel riutilizzo di tessuti e abiti.

Questo grazie al riuso, al second hand e a programmi di riciclaggio messi in atto da diversi brand, che invitano i clienti possono inviare i loro vecchi abiti in modo che possano essere riciclati e trasformati in nuovi prodotti.

Con l’obiettivo di portare il volume dei rifiuti della moda sempre più vicino allo zero.

Si parla sempre più spesso, infatti, di economia circolare, un concetto economico che si concentra sulla riduzione dell’utilizzo delle risorse, sia rinnovabili che non rinnovabili, attraverso il riutilizzo, il riciclaggio e il ricondizionamento di prodotti, materiali e risorse.

L’obiettivo di questo sistema è quello di creare un circolo chiuso in cui le risorse vengono utilizzate per più volte ed eventualmente riutilizzate alla fine della loro vita utile.

L’economia circolare si basa anche sulla progettazione, la produzione, l’uso e lo smaltimento di prodotti, materiali e risorse in modo efficiente, sostenibile ed ecologicamente responsabile.

Questi cambiamenti non solo aiuteranno a preservare l’ambiente, ma offriranno anche ai consumatori una maggiore consapevolezza e scelta nei loro acquisti.

Consapevolezza che permette poi di adottare comportamenti etici e green anche in altri ambiti della vita e dei consumi.