Martina Carbonaro: quattordici candeline mai più

Martina Carbonaro aveva solo quattordici anni. Quattordici. È il numero che continua a martellare la mia testa. L’età dei primi baci impacciati, dei primi amori, l’età dei sogni scritti sul diario o sussurrati nei bagni di scuola. L’età delle parole sulla sabbia, destinate a dissolversi con le onde, come le promesse d’amore eterno. L’età in cui si scrivono biglietti che odorano di ingenuità. Martina aveva così tanto amore e ingenuità, da consegnarsi senza paura, nelle mani del suo carnefice.
Il ragazzo che diceva di amarla, sul cui petto Martina poggiava la testa per sentirsi al sicuro, è lo stesso che l’avrebbe tradita nel modo più vile. Martina, che cercava calore e protezione, ha trovato la lama in quell’abbraccio. Il suo primo amore è diventato il suo sicario. L’ha condotta con l’inganno in un casolare abbandonato e l’ha colpita con una pietra, prima sul cranio e poi sul volto. L’ha colpita quattro volte. L’ha colpita come volerla cancellare per sempre. Ha continuato a infierire anche quando Martina, inerme, si è lasciata cadere al suolo. Ha nascosto il suo corpo fragile, ricoprendondolo di calcinacci, come a voler soffocare ogni respiro rimasto, a voler eliminare ogni eco della sua esistenza.
L’ha chiusa in un armadio ed è andato via, abbandonandola come un rifiuto sul ciglio della strada. Martina respirava, era ancora viva. Martina è morta dopo diversi minuti di agonia. Ha cercato di rimuovere ogni traccia, ha tentato di cancellare ogni segno. Ha eliminato la chat con Martina, come se potesse rimuovere il ricordo di quegli ultimi istanti. Ha gettato via la maglietta sporca di sangue, ha chiesto a sua madre di lavargli i pantaloni, come se bastasse una lavatrice per cancellare le macchie di una colpa indelebile. Ha fatto la doccia, come se l’acqua potesse levargli di dosso il crimine commesso, come se potesse ripulirlo dall’ombra che ormai lo aveva macchiato per sempre.
Martina Carbonaro aveva quattordici anni. Quattordici inverni, quattordici estati, quattordici candeline mai più.