Storia

Marmiticchio e una storia al Molo Ponente

A che giorno siamo oggi? Chiese papà Giuseppe col culo mollo di mattina mentre pescava all’acqua di Cristo nella zona di Monticchio con la canna e la sporta a tracolla. Nel mare ghiaccio,vicino all’imboccatura della fonte, la sorgente si univa alle onde di dormiveglia con l’aria, poi le onde, respiravano sui bianchi sassi simili ai confetti di Sulmona da noi manfredoniani detti “i Salumun” il caldo di settembre profumava l’aria di triglie, che nel vento s’annaspava.

Da lontano arrivavano, nello splendido giallo azzurro del Golfo della città, due enormi navi, la prima dalla freddissima e ricca Russia rossa, la seconda dall’oriente della Cina, cariche di grano in questa terra di pescatori, di veglie e sudore, di sciabiche e fame lungo l’imbuto la riva:Nicola! Uagliò, Marmiticchio – Chiamò papà Giuseppe il figlio che sonnecchiava e gli disse questo detto – Se vuoi mangiare, fino alla cinta ti devi con calma bagnare – A proposito a che giorno siamo oggi? Te l’avevo chiesto prima. Rispose Marmiticchio – Tu tiravi su lo sbarrone con calma nella contentezza, non hai così messo orecchio a quello che ti dicevo – Emmò insomma me lo dici? – E con una caramella in bocca sorridendo disse – Siamo nel 1954 e qui la terra mi ha seccato la gola sò tre ore che sei col culo ammollo e colorito come una verdesca che abbocca, sei diventato anche tu un pesce di pietra in mezzo a quella verde lattuga marina.

E di rimbalzo il papà Giuseppe – Uagliò fai pure la battutina – Papà a mezzogiorno mi compri la salsiccia alla macelleria sulla piazzetta dal bravo salumiere Nicolino, così me la mangio – Marmiticchio – Replicò il papà – Non abbiamo il pane di farina figurati se ti devo comprare la salsiccia – E dai! Mangiamo sempre la zuppa (Ciambott)! Marmiticchio vedi che fumo che scende dal Gargano è come un’anima che galleggia sulle case di Manfredonia, specialmente la notte sotto l’ombra delle case in via dell’Arcangelo.

A proposito di questa pare che si dica che in una nera notte striata di blu cobalto, successe una storia un po’ assurda. Un vecchio malato di asma angosciato camminava perché non riusciva a respirare, allora girava per prendere un po’ d’aria fresca, chiuso in casa stava male, poverino tra l’altro era solo in una stanza.

Pare proprio che quella notte si sentì talmente male che uscì per strada ad urlare, si dice che urlasse forte e la gente chiusa nelle case era spaventata. Quando ad un tratto si appoggiò con la giacca al muro sotto un balcone che gocciolava l’acqua delle piante, faceva pena e respirava a fatica. Fu in quel terribile istante che una signora buttò giù dal balcone una grattugia sulla quale si stregano pezzi di mollica di pane o di formaggio, questo arnese è di lamiera bucherellata. In quel preciso istante il vecchio malato l’afferrò e si grattugiò la faccia. Hai capito Marmiticchio ? – Sì papà . Poi con gli anni Nicola la raccontava in giro e così gli amici degli amici dicevano – Chiedilo a Marmiticchio, lui lo sa.

Di Claudio Castriotta

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Claudio Castriotta

Poeta, scrittore e cantautore - già collaboratore con riviste di Raffaele Nigro e del docente universitario Daniele Giancane. Il miglior piazzamento ad un premio letterario è avvenuto a Firenze con un libro dedicato ai più emarginati di Manfredonia: secondo posto alle spalle del grande scrittore cattolico Vittorio Messori. Il suo primo maestro è stato Vincenzo Di Lascia, il vincitore al premio Repaci di Viareggio del 1983. Come musicista si è esibito con il cantautore Marco Giacomozzi, vincitore al Premio Tenco, nelle zone della Liguria, esattamente in prov. di Savona ad Albissola Marina . Poi in seguito dopo varie esibizioni in Toscana con altri autori, interrompe i tour per motivi di salute.

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