Storia

Manfredonia, quando mettevo le mani in bocca ai leoni della Chiesa di San Domenico

Manfredonia – SPENSIERATA ESTATE – di quando ero ragazzino, davanti al portale San Domenico, mettevo la mano in bocca ai due leoni di lato alla Chiesa. L’intera zona profumava di sugo delle brasciole arrotolate dal bianco filo messe a cucinare dalle sette di mattina. Dalla chiazzette du San Dumineche u frische ijove nu piaciore e le voci delle persone rimbalzavano dalle mura al mare.

Nel pomeriggio inoltrato , il sogno e il profumo di un paese vicino al cuore . Quando c’era il teatrino stabile all’aperto delle marionette, che per noi ragazzi, e non solo, rappresentava uno svago di piacere tra commenti e battute di storie del passato. Al tramonto ricordo quelle striature di nuvole che andavano ad imbrunire la sera che chiudeva il teatrino, detto in dialetto “U baraccone viaggiante“. Al ritorno la folla si spostava da destra e da sinistra, passavano tutti da Piazza Del Popolo ,così piena di anima che si allargava sulla città di una vita vera e degna .

Foto e testo di Claudio Castriotta  

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Claudio Castriotta

Poeta, scrittore e cantautore - già collaboratore con riviste di Raffaele Nigro e del docente universitario Daniele Giancane. Il miglior piazzamento ad un premio letterario è avvenuto a Firenze con un libro dedicato ai più emarginati di Manfredonia: secondo posto alle spalle del grande scrittore cattolico Vittorio Messori. Il suo primo maestro è stato Vincenzo Di Lascia, il vincitore al premio Repaci di Viareggio del 1983. Come musicista si è esibito con il cantautore Marco Giacomozzi, vincitore al Premio Tenco, nelle zone della Liguria, esattamente in prov. di Savona ad Albissola Marina . Poi in seguito dopo varie esibizioni in Toscana con altri autori, interrompe i tour per motivi di salute.

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