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Lopalco abbandona “Con” di Emiliano: aderisce ad Articolo 1 contro il virus del trasformismo

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Alle regionali pugliesi del 2020, subito dopo la prima fase dell’emergenza di Covid-19, l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco era uno dei candidati forti del governatore Michele Emiliano. Lopalco, pugliese, laureato all’Università di Bari e professore ordinario di Igiene presso l’Università di Pisa, è stato uno dei simboli della civica principale di Emiliano: “Con”. La candidatura di Lopalco, sfruttando anche la sua popolarità televisiva e il suo lavoro come guida della task force regionale sull’emergenza covid, aveva consentito all’accademico un bottino di voti significativo: 14.500 voti. 

Da uno dei più suffragati a livello regionale, e considerate le sue competenze in ambito medico e sanitario, Emiliano aveva nominato Lopalco come Assessore alla sanità. La luna di miele, però, è durata poco: infatti, solamente un anno dopo, a novembre 2021 Lopalco si è dimesso da assessore per incompatibilità politica con Emiliano. A Lopalco, stando a fonti ben informate, non è andata giù la prevaricazione del Governatore nel rapporto con le ASL, le agenzie regionali e gli uffici dell’assessorato.

Così, da semplice consigliere regionale Lopalco pochi giorni fa ha lasciato il gruppo politico di “Con” dopo l’iscrizione a quello stesso gruppo dell’ex capogruppo regionale di Forza Italia Stefano Lacatena.  

Ieri, a Roma, si è celebrato il distacco definitivo da Emiliano. Lopalco, infatti, durante il congresso di “Articolo 1”, il partito guidato dal Ministro della Salute Roberto Speranza, ha confermato la sua adesione alla formazione a sinistra del Pd. La sua decisione, ha dichiarato l’accademico, è maturata per sconfiggere un altro virus: quello del trasformismo. “In questi anni di impegno nelle istituzioni mi sono accorto dell’esistenza di un virus che ha colpito la politica: quello del trasformismo, del qualunquismo, del protagonismo e della furbizia, che non sono mai stati e mai saranno valori di sinistra”. 

Lopalco, dunque, non ha condiviso gli ulteriori allargamenti a destra determinati dalla guida politica di Michele Emiliano. “Vengo da una regione in cui, con la scusa di rompere il centrodestra, si stanno portando volta per volta pezzi del centrodestra nel governo e nei nuclei del potere regionale. Poi ci si chiede perché le persone non vanno a votare? Da qui dobbiamo partire per far capire ai cittadini che non siamo tutti uguali”. 

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