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L’on. Nunzio Angiola replica a Riccardi

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Non saprei da dove incominciare per rispedire al mittente le riflessioni dell’ex sindaco, apparse ieri su Stato Quotidiano. Tra l’altro, sentirsi rivolgere espressioni del tipo “pressappochismo”, “arroganza”, strafottenza”, figuracce”, non credo piaccia a nessuno e denota un certo malcelato nervosismo da parte di chi le pronuncia, ossia l’ex sindaco. Ma soffermiamoci su 5 punti.

Primo punto. L’ex sindaco si abbandona a libere interpretazioni del titolo dell’articolo di Stato Quotidiano, recante la mia intervista del 26 marzo, che correttamente riportava “Riccardi? Mai sentito”, ovviamente non nel senso che io avessi fatto finta di non conoscerlo o che non avessi mai sentito parlare in vita mia dell’ex sindaco, bensì nel senso che non lo avevo udito, non ero stato né sollecitato né invitato ad un confronto, in occasione della redazione e della presentazione del mio emendamento alla legge di bilancio per il 2019. Che dire: un maldestro tentativo di mistificare la realtà, e dubito che l’ex sindaco non abbia visionato e ascoltato il video da cui emerge in modo inequivocabile il senso che ho spiegato. Invito tutti a riascoltare la mia garbatissima intervista.

Punto secondo. L’ex sindaco, senza mai citare il mio nome, mi descrive come “tale onorevole di Altamura”. E qui le parti paradossalmente si capovolgono, ora è lui che dà l’impressione di non conoscermi, noncurante del fatto che quel “tale onorevole”, ossia il sottoscritto, è un professore Ordinario nell’Università di Foggia, insegna da vent’anni nella nostra Università e vive a Foggia più o meno dallo stesso tempo. Quel “tale onorevole” è anche coordinatore provinciale del partito Azione, sempre per la provincia di Foggia. Diciamo che sul territorio sono una persona piuttosto nota, non foss’altro per il fatto che con me si sono laureati centinaia di giovani, anche manfredoniani.

Punto terzo. L’ex sindaco parla di un emendamento scritto di proprio pugno insieme ad altri suoi interlocutori. Su questo a me non è dato di conoscere come siano andate effettivamente le cose. È chiaro che non sono una persona onnisciente. Ma forse nemmeno mi interessa saperlo. Lo reputo un fatto risalente ad un’epoca storica ormai andata. L’unica cosa di cui ho certezza è che l’emendamento cui dichiara di averci lavorato l’ex sindaco è stato presentato nella scorsa legislatura da svariati parlamentari, di diversi e distanti gruppi politici, e precisamente.

-emendamento 1.1121 (Pastorino Luca, Marcon Giulio, Paglia Giovanni, Pellegrino Serena di LEU/SI);

-emendamento 1.1119 (Palese Rocco, Giorgetti Alberto, Milanato Lorena, Prestigiacomo Stefania per Forza Italia); -emendamento 1.1120 (Melilla Gianni, Albini Tea, Capodicasa Angelo, Scotto Arturo, Cimbro Eleonora, Art. 1)
-emendamento 1.1145 (Ferrara Francesco detto Ciccio, Zaratti Filiberto, Cimbro Eleonora, Art. 1)

Orbene, caro ex sindaco, il suo lavoro E’ STATO PRESENTATO IN VERSIONE FOTOCOPIA DA TANTI GRUPPI ED E’ STATO SONORAMENTE BOCCIATO DURANTE I LAVORI PARLAMENTARI. Mi domando se ci fosse stato un qualche collega al corrente di quanto lei asserisce, colleghi che cioè avessero avuto notizia del fatto che lei lo aveva scritto di suo pugno insieme ad altri suoi interlocutori. A me questa notizia non era certamente nota. Ma poi che importanza volete che abbia questa notizia, vista la fine miserevole che l’emendamento aveva fatto nella precedente legislatura! E comunque l’emendamento da me presentato è diverso. Stiamo parlando di cose diverse e le spiego il perché.

Punto quarto. Il mio emendamento, caro ex sindaco, SI DISTINGUE da quello che lei asserisce essere il suo lavoro, per due aspetti fondamentali e dirimenti:

  1. Non trova scritto nel mio emendamento che “gli accordi medesimi” tra comuni e società delle rinnovabili “possono essere rivisti”, ma invece che “SONO rivisti”, nel senso che DEVONO ESSERE RIVISTI alla luce del Decreto ministeriale del 10 settembre 2010, con ciò assicurando anche un effetto favorevole sui bilanci dei Comuni per numerosi anni futuri;
  2. Si precisa, come sollecitato da più parti, che “Gli importi erogati e da erogarsi in favore degli enti locali concorrono alla formazione del reddito di impresa del titolare dell’impianto alimentato da fonti rinnovabili”, con ciò ristabilendo un criterio di corretto, trasparente ed equo trattamento fiscale delle royalty.

Certamente questa diversità ne ha consacrato la fattibilità tecnica e politica, nella sottile opera di mediazione dei diversi e spesso opposti interessi nel procedimento legislativo.

Punto quinto. Riguardo al mio passaggio dal M5S al Gruppo Misto, lei svela il segreto di pulcinella, essendo ormai di pubblico dominio che da secoli ho convintamente abbracciato il Partito Azione di Carlo Calenda.

Per concludere, sottopongo al lettore un esercizio di facile risoluzione.

on. Nunzio Angiola

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