L’essenza ritrovata, ovvero, la cucina come atto filosofico

L’Essenza Ritrovata
Ovvero, la Cucina come Atto Filosofico
Esiste un’arte che non si limita a saziare il corpo, ma nutre l’anima, parla un linguaggio universale eppure profondamente intimo: è l’arte della tavola. L’antologia “Racconti a tavola”, frutto del concorso letterario nazionale di Historica, non è un semplice libro di ricette o aneddoti; è la dimostrazione tangibile che la cucina è il punto d’incontro tra la materia e lo spirito, tra il ricordo e l’eternità.

Queste pagine sono un’epopea, un viaggio che, con il pretesto del cibo, disvela l’essenza dell’esistenza umana. Non si tratta di storie qualsiasi, ma di frammenti di vita che corrono sul filo teso della memoria, si tingono di fantasy, si oscurano nel noir, per poi risolversi nella commedia del quotidiano. La cucina è la verità, la forma pura che attende solo di essere scolpita dalle parole.
Il concorso, creatura longeva di livello nazionale, della casa editrice cesenate Historica, è un rito che si rinnova dal 2017. Centinaia di elaborati, come ingredienti sceltissimi provenienti da ogni angolo d’Italia, confluiscono in un’unica, armonica composizione. E l’antologia di quest’anno che descrive come sempre l’arte enogastronomica è stata pubblicata proprio nella settimana del riconoscimento della cucina italiana patrimonio immateriale dell’ UNESCO.

Il curatore, Stefano Andrini, ha saputo cogliere l’essenziale: l’idea nacque a San Francisco, l’America, terra di contrasti, dove la nostalgia del genius loci italiano emergeva con forza nelle storie del pubblico. Lì, tra i grattacieli, si comprese che la cucina emiliano-romagnola e toscana non sono solo sapori, ma architetture narrative.
L’edizione 2025, appena impressa sulla carta, accoglie una voce che risuona di autenticità. Il Prof. Avv. Luigi Talienti, dirigente scolastico dell’Ipeoa Michele Lecce, non ha solo partecipato: ha offerto un pezzo di sé. Il suo riconoscimento e premiazione per l’inserimento nel volume, avvenuta a Bologna il 13 u.s. non è stata una semplice cerimonia, ma la celebrazione di un principio: l’istruzione e la cultura sono il lievito che fa crescere la comunità.
“La cornice è stata meravigliosa – ha sussurrato Talienti, con la pacatezza di chi ha compreso il valore della condivisione – l’istruzione ha un ruolo sinergico. Per raccontare, dobbiamo prima saperci raccontare, confrontarci, approfondire. La cultura è al centro, inevitabilmente, la comunità ne è il riflesso”.

Il suo racconto è un atto d’amore per la Capitanata, per la Puglia, terra che Talienti ha rappresentato attraverso i suoi prodotti tipici. Perché è lì, nell’olio, nel grano, nel vino, che si cela la genesi dell’esistenza individuale e collettiva. “Il premio nazionale – continua ancora il Dirigente – non è un traguardo personale, ma un riconoscimento alla scuola, fucina di tradizioni, dove docenti e ragazzi convivono e si nutrono reciprocamente di sapere.
In un mondo che spesso si perde nelle salse superflue e nelle guarnizioni eccessive, l’insegnamento è chiaro: “ognuno di noi deve essere una particella rigenerante e valorizzante della comunità di appartenenza, conclude il prof. Talienti”. La cucina, come la vita, è questione di materia eccelsa e di rispetto per l’ingrediente principale: l’essere umano, e attraverso i prodotti tipici ho raccontato le tradizioni di un popolo in virtù di genesi di attualità e prospettiva. La tavola d’altronde è un posto sacro, intimo e di condivisione”.
E queste storie, raccolte nel volume di quest’anno, sono la dimostrazione che la semplicità, quando è pura, è il lusso più grande.
Giovanni Ognissanti
FOTO 1, IL PROF. TALIENTI CON IL CURATORE DELL’ANTOLOGIA DOTT. ANDRINI
FOTO 2. L’ANTOLOGIA DI QUEST’ANNO
FOTO 3, IL PROF. TALIENTI CON IL RICONOSCIMENTO NAZIONALE RACCONTI A TAVOLA 2025.