La Russa: “Grazie per i voti di chi è fuori dalla maggioranza”. “La nascita d’Italia come il 25 aprile”
Liliana Segre scandisce poche parole. Anzi, un nome: quello di Ignazio La Russa, il nuovo presidente del Senato. Il senatore molto vicino a Giorgia Meloni – con lui fondò Fratelli d’Italia – da oggi è la seconda carica dello Stato. Dopo un voto irrituale, La Russa ha raggiunto lo scranno più alto di Palazzo Madama per il passaggio di consegne con la Segre, presidente provvisoria per un giorno. Il passaggio è stato reso simbolico da un mazzo di rose bianche che il nuovo presidente ha consegnato alla Senatrice a vita.
Dopo questo momento, La Russa ha parlato della sua presidenza. La Russa è partito dal voto. “Non ci crederete ma non l’ho preparato minimamente un discorso ma certamente prima dei ringraziamenti, che sono abituali e sentiti, voglio ringraziare tutti quelli che mi hanno votato, quelli che non mi hanno votato e quelli che si sono astenuti e, se mi consentite, quelli che mi hanno votato pur non facendo parte della maggioranza del centro-destra”.
Con il dissenso di Forza Italia, a La Russa sono arrivati quasi venti voti dalle opposizioni. In molti, nonostante la smentita dei diretti interessati, hanno pensato al Terzo Polo di Calenda e Renzi, ma sicuramente non sono stati gli unici ad appoggiare La Russa. Dal Pd lo sdegno è totale. Marco Meloni, vicinissimo a Letta e coordinatore della segreteria del Pd, ha dichiarato: “Mentre la maggioranza è partita divisa, una parte dell’opposizione ha fornito un soccorso decisivo per l’elezione di La Russa a presidente del Senato. Un comportamento grave e irresponsabile che deve essere denunciato con massima forza”.
Fra le tante cose dette, La Russa ha citato in aula una frase di Pertini: “Nella vita è necessario saper lottare non solo senza paura ma anche senza speranza”. Una frase ha detto il neo-Presidente, “che mi ha sempre ispirato su come comportarmi, una frase di un presidente di estrazione non proprio come la mia”.
Il presidente ha dichiarato che sarà il presidente di tutti e ha ricordato le vittime di ogni parte politica oltre che dello Stato: il militare di destra Sergio Ramelli, quelli di sinistra Fausto e Iaio e il commissario Luigi Calabresi, ucciso da un commando di Lotta Continua esattamente cinquant’anni fa.
Infine, La Russa ha preso di petto le polemiche sulla sua matrice fascista e ha dichiarato: “Ho voluto omaggiare, non proforma ma dal cuore, portare fiori alla senatrice a vita Segre che ha parlato di tre dati alle quali non voglio fuggire: il 25 aprile, il primo maggio e il 2 giugno. Io vorrei aggiungere anche la data di nascita del Regno d’Italia che prima o poi dovrà assurgere a festa nazionale. Queste date tutte insieme vanno celebrate da tutti perché solo un’Italia coesa e unita è la migliore precondizione per affrontare ogni emergenza e criticità”.