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La romantica storia di Cristalda e Pizzomunno arriva a tavola grazie ad un giovane chef garganico. 

Eroso dal mare e dal vento, il Pizzomunno è fatto “di mare”, questo il progetto di Libero Ratti del ristorante “Donna Maria” di Vieste e, grazie alla collaborazione con l’azienda  “Materia”, presto si darà vita al primo stampo in scala ridotta del famoso Pizzomunno. Gli stampi 3D sono specificatamente progettati per ottenere prodotti tridimensionali, richiedono mesi di lavoro e uno studio di una ricetta ad hoc per un utilizzo ottimale del prodotto. Un’idea che nasce per valorizzare quello che quotidianamente ci circonda, portare il Gargano a tavola e raccontarne la storia attraverso un piatto.

Il progetto è partito a fine gennaio e nelle prossime settimane saranno pronti i primi prototipi, per gli inizi di aprile sarà possibile “assaggiare” il Pizzomunno. 

In foto il progetto finito. 

Pizzomunno e Cristalda erano due giovani ragazzi che amavano passeggiare mano nella mano lungo la spiaggia di Vieste.
Entrambi bellissimi, brillavano per il loro amore forte ed intenso che legava questi due giovani viestani.

Il loro amore era così bello da suscitare le gelosie delle sirene che abitavano l’azzurro mare di Vieste. Erano gelose di quel ragazzo così bello e così devoto al suo giovane amore, erano gelose di quel grande amore che loro mai avevano mai vissuto. Attratte da ciò, tentarono in ogni modo il giovane Pizzomunno, concendosi e promettendo ogni tipo di gioia se solo le avesse seguite. Ma lui innamorato della sua Cristalda, rifiutò qualsiasi avance e rimase fedele alla sua dolce amata.

Accecate da tale gelosia, decisero che non avrebbero più permesso a quei due innocenti ragazzi  di passeggiare felici davanti ai loro occhi. Fu così che durante una luminosa serata di luna piena, mentre i due giovani erano soliti passeggiare in riva al mare e sotto il cielo stellato di Vieste, rapirono Cristalda e, con un malvagio incantesimo, trasformarono Pizzomunno in pietra.

Non ci fu giorno che la giovane Cristalda, trasformata a sua volta in sirena, non piangesse per il suo amore perduto. Piangeva così forte che il Dio del mare, mosso da compassione, concesse ai due amanti di incontrarsi una volta ogni cent’anni.
Da allora, ancora oggi e per sempre, una volta ogni cent’anni, i Viestani e chi è sulle rive del suo splendido mare, possono sentire tra le onde il pianto dei due giovani che si rincontrano e per un giorno tornano ad amarsi.

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Redazione

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