La maggioranza di Meloni va sotto alla Camera: respinto lo scostamento di bilancio
Pomeriggio di fuoco per il governo di Giorgia Meloni. Oggi, infatti, bisognava approvare la risoluzione che autorizzava lo scostamento di bilancio. Per farlo al governo Meloni serviva la maggioranza assoluta dei voti, che – fatalmente – non è arrivata. La risoluzione, collegata al Def che prevedeva uno scostamento di 3,4 miliardi nel 2023 e di ben 4,5 miliardi nel 2024, non ha passato il banco della maggioranza assoluta dei voti. Il consenso, infatti, si è fermato a 195 voti favorevoli, 19 contrari e 105 astenuti. I voti mancanti per arrivare alla soglia della maggioranza erano di sei parlamentari. Il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha mostrato un certo fastidio: “Il problema è che i deputati non sanno, o non si rendono conto”.
Da Palazzo Chigi bocche cucite: è arrivata solamente la notizia di una convocazione alle ore 18.30 di un Consiglio dei ministri d’urgenza. Nel frattempo, nonostante l’amaro in bocca di Giorgetti, dalla coalizione politica di centrodestra si cerca di non dare troppo peso all’accaduto. Maurizio Lupi ha commentato così la mancata approvazione: “Solo inesperienza, nessun segnale politico. Chi era in missione non aveva capito forse la situazione”. Per la minoranza, però, questo è un chiaro segnale di grave inesperienza politica. I parlamentari grillini in una nota scrivono: “La bocciatura della risoluzione di maggioranza sul Def rappresenta un fallimento epocale di cui non si ricordano precedenti simili nella storia repubblicana. Quanto accaduto alla Camera certifica tutta l’approssimazione e la sciatteria del governo dei pronti. O forse nella maggioranza c’è stata una definitiva presa di consapevolezza sull’evanescenza del Documento presentato da Meloni e Giorgetti”.
Più duro, invece, Enrico Costa di Azione. “Il centrodestra ha 237 deputati. Ha ottenuto 195 voti. Presenti il 68,9% dei parlamentari di Forza Italia, il 75,92% della Lega e l’88,03% di Fratelli d’Italia. Chi ha un minimo di esperienza ravvisa la totale assenza della regia del ministro dei rapporti con il parlamento”.
