La destra ancora contro Sanremo. Amadeus: “Se mi mandano via me ne vado”

Il Festival dei record di Amadeus, il quarto con la sua direzione artistica, è stato bersagliato dagli attacchi politici della maggioranza di Giorgia Meloni. I dati di ascolto, che si traducono in ottimi ricavi pubblicitari per l’azienda del servizio pubblico, non sono stati in grado di proteggere e preservare il gruppo di lavoro Rai dagli attacchi quotidiani dei partiti della maggioranza, soprattutto Fratelli d’Italia, ma anche Lega e Forza Italia. 

In queste ultime ore, soprattutto sui giornali, si parla di una vendetta di Giorgia Meloni: ovvero l’azzeramento dei vertici Rai. Il cambio doveva comunque esserci, ma l’ultima edizione di Sanremo potrebbe velocizzare il cambio di dirigenza del servizio pubblico. In tutto questo c’è Amadeus, campione di ascolti per l’edizione 2023 e contrattualizzato già per il prossimo Sanremo 2024. 

Le polemiche, però, hanno colpito anche lui. Ieri, infatti, ha dichiarato: “Se mi mandano via, che devo fare? Me ne vado. Se chiunque dovesse dirmi che il mio mandato finisce qua, ne prenderei atto conservando quattro anni bellissimi per tutta la mia vita con il piacere di aver fatto quello che desideravo fare”.

“Nella vita – ha continuato il conduttore – dipende tutto da un risultato: se si ottengono questi risultati hai una forza, se avessi fatto il 15/20% in meno sarei un allenatore esonerabile. Qualsiasi allenatore è forte finché la squadra vince. Se la squadra perde, invece, anche i più grandi sono a rischio esonero. Ecco perché devo portare quello che sento, bisogna sbagliare con le proprie idee”. 

Amadeus ha dalla sua parte il successo e la popolarità del suo Festival che ha conquistato tutti. “Vedere un fiume di persone dai 5 agli 80 anni che andavano per strada ti fa capire che la condivisione del pubblico è la forza del festival. La potenza della gente dà forza contro qualsiasi polemica”.