Iniziata la maxi esercitazione, oltre 150 volontari impegnati tra San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis e San Nicandro Garganico
È ufficialmente iniziata l’esercitazione nazionale ESERVOL 2024, in collaborazione con il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile. Importante prova di coordinamento e capacità operativa della FIR CB che vedrà interessati i Comuni di San Nicandro Garganico e San Marco in Lamis e la popolazione di un quartiere del comune di San Giovanni Rotondo. Nel corso dell’esercitazione verrà simulato un evento sismico nel mar Adriatico con epicentro a pochi km dal largo di Manfredonia con la conseguenza di produrre crolli in numerose città del Gargano. L’evento ha preso il via due giorni fa con l’attivazione della Colonna Mobile Nazionale da parte del Coordinatore dell’Unità di Crisi FIR CB Antonio Mundi. 150 volontari, provenienti da tutta Italia, si sono messi in marcia per raggiungere la zona di interesse, dove è stato allestito il “Modulo 250”, un campo sfollati di emergenza.
ESERVOL 2024 rappresenta un momento cruciale per testare la capacità di risposta rapida della Federazione in situazioni di emergenza. I volontari coinvolti sono stati selezionati da diverse regioni italiane, tra cui Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto, Toscana, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Puglia e Sicilia.
L’intervento, coordinato dal Responsabile della prova di Soccorso Saverio Olivi e dal Direttore della Prova di soccorso Patrizio Losi, Presidente Nazionale della FIR CB, ha previsto il dispiegamento di più di 50 mezzi carichi di attrezzature fondamentali per la creazione della tendopoli. Ad accogliere i volontari a San Giovanni Rotondo Anna Di Cosmo, responsabile della Protezione Civile locale, Massimiliano Corlianò, comandante della Compagnia dell’Arma dei Carabinieri, e il presidente regionale FIR CB della Puglia Luca Genco. La regione Puglia segue l’esercitazione con la presenza del funzionario Lello Caffaro.
L’ESERVOL 2024 è una delle esercitazioni più grandi dell’anno, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza e l’organizzazione degli interventi in caso di calamità naturali o altre emergenze. Grazie alla partecipazione attiva di volontari qualificati e all’accurata pianificazione, rappresenta un banco di prova fondamentale per testare la preparazione operativa e il lavoro di squadra tra le varie regioni italiane.
La missione, che si concluderà il 15 ottobre, è chiara: mettere in campo le migliori risorse e collaborare per garantire la sicurezza delle comunità colpite, in qualsiasi scenario di emergenza.