Lutto nazionale per Berlusconi. Bindi: “Inopportuno, ha segnato in negativo la storia d’Italia”

Per la morte di Silvio Berlusconi il governo Meloni non ha previsto solamente il funerale di Stato, ma anche il lutto nazionale per tutta la giornata di oggi. La scelta ha creato alcune polemiche. Il lutto nazionale prevede che le bandiere degli edifici pubblici siano esposte a mezz’asta secondo la scelta e la decisione del Consiglio dei ministri. Per altri presidenti del Consiglio, però, non era mai stato indetto il lutto nazionale. In altre occasioni, come con Ciriaco De Mita, Giulio Andreotti, Giovanni Spadolini e Francesco Cossiga, ci furono solamente i funerali di Stato, ma non ci fu il lutto nazionale. In passato il lutto nazionale era stato solamente indetto per due cariche istituzionali che erano diventate presidenti della Repubblica come Giovanni Leone e Carlo Azeglio Ciampi.
La scelta del Governo per il lutto nazionale odierno è stata molto contestata da Rosy Bindi, personalità politica storica del centrosinistra e avversaria nota di Berlusconi. “I funerali di Stato sono previsti ed è giusto che ci siano, ma il lutto nazionale per una persona divisiva com’è stato Berlusconi secondo me non è una scelta opportuna”.
“Penso che il lutto nazionale lo si debba riservare alle personalità che hanno unito il Paese e non a quello che lo hanno diviso, alle persone che si sono distinte per particolari risultati ottenuti, alla personalità dell’arte e della cultura, a chi ha sacrificato la propria vita per il Paese. Ma trovo inopportuno il lutto nazionale per un presidente del Consiglio che è stato tanto amato ma che è stato anche capace di non farsi amare da altre persone. E che è stato un elemento di divisione su questioni fondamentali, come il senso delle istituzioni, il rispetto della Costituzione, il rispetto nei confronti delle donne, l’immagine del paese in giro per il mondo. Perché il lutto nazionale? Per quale motivo le istituzioni del paese dovrebbero avere una bandiera a mezz’asta e il Parlamento si deve fermare?”, la domanda della Bindi.