Mattinata

Il cuore della Festa dei Popoli 2025 a Mattinata

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Il cuore della Festa dei Popoli 2025 a Mattinata

La Festa dei Popoli che si è svolta, ieri, a Mattinata non è stata solo un momento di incontro culturale, ma anche un’occasione per ascoltare storie, condividere buone pratiche e guardare in faccia le sfide che la nostra società porta con sé.

Nella tavola rotonda, moderata dall’inviato di Avvenire Paolo Lambruschi, sono state condivise esperienze preziose dell’Ambulatorio Polispecialistico “Mons. Michele Castoro”, raccontate dal dott. Roberto Murgo e da Angela Cosenza, responsabile della Caritas diocesana. Esperienze di medici che hanno messo a disposizione le loro competenze per i più fragili, persone straniere escluse dal Servizio Sanitario Nazionale e cittadini italiani che, pur vivendo qui, spesso non riescono ad arrivare a fine mese e non possono permettersi cure e visite specialistiche. Grazie al codice FPT molti migranti hanno la possibilità di avere un medico di base, ma resta ancora tanto da fare. Nel solo 2024 sono state effettuate 350 prestazioni, mentre nei primi cinque mesi del 2025 si è già superata quota 600. Accanto alle cure mediche, è stato sottolineato l’impegno per garantire un dormitorio e un centro di accoglienza per i degenti dimessi che altrimenti finirebbero per strada. Tante persone hanno trovato sostegno proprio quando il SSN non è riuscito ad accogliere i loro bisogni.

Importante anche la denuncia del parroco di Borgo Mezzanone Padre Samuel, che ha raccontato la difficile condizione dei migranti al CARA: tra le promesse che li hanno spinti a lasciare tutto per venire in Italia e la realtà che trovano qui, fatta di precarietà, assenza di documenti e barriere linguistiche, la situazione è drammatica. Una sfida che ci interpella.

Eppure, a Borgo Mezzanone non mancano segni di speranza come ha raccontato Imma Roger volontaria della Parrocchia: lezioni di italiano organizzate in collaborazione con la scuola Fatoma, un parco giochi costruito come spazio di aggregazione, laboratori di cucina ogni venerdì guidati dalle signore del posto e condivisi con i ragazzi che frequentano la scuola di italiano, cene e pranzi sociali, e persino un documentario “Gloria” che ha ottenuto un bel riscontro. Un esempio concreto di convivenza e fratellanza di cui andare orgogliosi. E non poteva mancare l’arcivescovo padre Franco Moscone, che con la sua attenzione costante a questi temi ha voluto ancora una volta ribadire la centralità della dignità umana e della fraternità concreta.

L’ultimo intervento è stato quello dell’avvocato Claudio De Martino, rappresentante dell’associazione Avvocati di strada. Ha ricordato che troppi lavoratori extracomunitari vivono ancora in situazioni di sfruttamento, con lavori “in grigio” o dichiarati al ribasso. “È fondamentale cominciare a dare contratti regolari – ha detto – per offrire a queste persone la possibilità di tirarsi fuori da sole”.

La Festa dei Popoli si è così confermata non solo come evento di festa, ma come laboratorio di umanità, in cui le differenze non dividono, ma diventano ricchezza condivisa.

  • Nelle foto di Elisabetta De Filippo si intrecciano volti, storie e tradizioni: popoli diversi, presenze attente che trasmettono speranza. A lei va un grazie speciale non solo per le immagini, ma anche per le preziose informazioni sull’evento, che trovate in questo racconto.
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