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I benefici della canapa per la salute mentale

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Ansia, depressione e psicosi possono davvero essere trattate con questa pianta? Sentiamo cosa ne pensa la scienza

In Italia si nota da diversi anni un crescente interesse nei confronti delle potenzialità terapeutiche della cannabis, tale da spingere perfino alla presentazione di un disegno di legge volto alla legalizzazione della coltivazione della pianta in ambito domestico e per uso personale, pensato anche per coloro che vorrebbero sfruttare le proprietà mediche della canapa stessa.

Nonostante questo ddl sia finito all’interno della giungla burocratica italiana e sembri ancora lontano dall’essere approvato, tale notizia ha portato numerosi cittadini a guardare con rinnovato interesse verso le molte varianti di semi di cannabis offerte sul mercato dai maggiori player nazionali come Sensoryseeds, prodotti che, attualmente, possono essere acquistati solo a fini collezionistici.

In attesa di eventuali sviluppi in tal senso, la canapa può essere utilizzata a fini terapeutici solo seguendo delle procedure ben definite che prevedono l’intervento di un medico specializzato e il ricorso a farmacie autorizzate per l’acquisto dei rimedi.

Ma, anche di fronte a un orizzonte ancora limitato dalle normative in materia, la curiosità nei confronti dell’utilizzo della pianta per il benessere non cessa di crescere, specialmente quando si parla nello specifico di benessere mentale.

Nel seguente articolo esploreremo questo tema, analizzando i potenziali benefici della canapa sulla psiche e i suoi eventuali effetti collaterali.

Potenziali benefici antiansia, antidepressivi e antipsicotici della canapa

Il mondo scientifico ha, negli ultimi anni, intensificato le proprie ricerche sul CBD, molecola priva di effetti psicoattivi contenuta nella canapa, specialmente riguardo ai suoi effetti benefici sulla salute mentale. Alcuni esempi di interesse sono:

  • effetti antiansia.
    Alcuni studi hanno dimostrato che il CBD può avere proprietà ansiolitiche. Questo significa che potrebbe aiutare a ridurre i disturbi legati a vari contesti, come l’ansia sociale, l’ansia da prestazione o persino il ben più grave disturbo d’ansia generalizzata;
  • trattamento della depressione.
    Questo disturbo, che affligge milioni di persone in tutto il mondo, è spesso trattato con farmaci che possono avere effetti collaterali significativi. Ad esempio, i medicinali inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, come la sertralina, possono causare nausea, sonnolenza, disturbi sessuali e tremori. Alcune ricerche preliminari suggeriscono che il CBD potrebbe avere un effetto antidepressivo, agendo sul sistema serotoninergico del cervello, che regola l’umore, tra le altre funzioni. E il tutto possibilmente con un rischio di effetti collaterali ridotti rispetto ai farmaci tradizionali;
  • potenziale nel trattamento della schizofrenia e del disturbo bipolare.
    Sebbene la ricerca in questo ambito sia ancora in una fase iniziale, ci sono indicazioni che il CBD potrebbe agire come un antipsicotico. Questo lo renderebbe utile nel trattamento di disturbi come la schizofrenia o il disturbo bipolare, offrendo una possibile alternativa o complemento ai trattamenti tradizionali.

È importante sottolineare che, nonostante l’entusiasmo crescente attorno al CBD e ai suoi potenziali benefici, la molecola non è una panacea e non tutti gli individui potrebbero sperimentare gli stessi risultati. La ricerca, inoltre, è ancora in corso e, sebbene i risultati preliminari siano promettenti, sono necessari ulteriori studi per confermare e comprendere appieno le potenzialità del CBD nella salute mentale.

La canapa per il trattamento dell’ansia sociale: un caso di ricerca

Uno degli studi più noti sul CBD e la salute mentale riguarda l’ansia. La ricerca, pubblicata nel Journal of Psychopharmacology, ha investigato gli effetti ansiolitici del cannabidiolo in persone con disturbo d’ansia sociale.

Nel corso dello studio, i partecipanti affetti da questa condizione mentale sono stati divisi in due gruppi: il primo ha ricevuto 400 mg di CBD e l’altro un placebo. I ricercatori hanno quindi utilizzato la risonanza magnetica funzionale per osservare le attività cerebrali associate all’ansia.

I risultati hanno indicato che coloro che avevano assunto il CBD hanno manifestato bassi livelli di attività nelle aree del cervello associate all’ansia rispetto al gruppo placebo.

Questo studio fornisce una prova preliminare dell’efficacia del cannabidiolo nel ridurre i sintomi di tale disturbo, sebbene siano necessarie ulteriori ricerche per comprendere appieno l’entità e i meccanismi di questi effetti.

Effetti collaterali e considerazioni legali sulla canapa come sostanza terapeutica

Mentre il CBD è generalmente considerato sicuro e ben tollerato, esistono alcune considerazioni importanti da tenere a mente. Nonostante i benefici potenziali per la salute mentale, il cannabidiolo può causare effetti collaterali in alcuni individui.

Tra questi:

  • alcune persone possono sperimentare effetti collaterali lievi come secchezza della bocca, affaticamento, variazioni dell’appetito o diarrea. Questi effetti sono solitamente temporanei e tendono a scomparire con l’uso continuato o riducendo il dosaggio;
  • il CBD può interagire con alcuni farmaci, potenziandone o riducendone l’effetto;
  • alcuni studi suggeriscono che il CBD può causare una leggera diminuzione della pressione sanguigna. Anche se ciò potrebbe essere visto come un beneficio per alcune persone, può rappresentare un rischio per chi soffre di pressione bassa.

In merito alla liceità del consumo di CBD, è opportuno sottolineare che può variare da Paese a Paese. In particolare, in Italia il suo uso terapeutico è consentito solo a determinate condizioni, dietro ricetta compilata da un medico e solo attraverso l’assunzione di farmaci approvati. Qualsiasi altra forma di consumo non è considerata legale.

In conclusione

La crescente popolarità della canapa nell’ultimo decennio non è un fenomeno casuale.

Le ricerche scientifiche, benché ancora in fase di evoluzione, stanno fornendo indicazioni convincenti sulle potenzialità terapeutiche di questa pianta, in particolare per quanto riguarda la salute mentale. Gli effetti ansiolitici, antidepressivi e potenzialmente antipsicotici offrono una nuova speranza a chi cerca alternative o complementi ai trattamenti tradizionali.

Tuttavia, è essenziale affrontare l’uso del CBD con informazione e cautela. La consultazione con professionisti della salute, la selezione di prodotti di alta qualità e la consapevolezza delle leggi locali sono tutti passi fondamentali da seguire per chiunque sia interessato al potenziale terapeutico della canapa.

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