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Giorgia Meloni blocca i sogni di Salvini: non andrà al Ministero dell’Interno. “Matteo non avrà ministeri chiave”

Giorgia Meloni ha scelto la sobrietà. Anche ai suoi parlamentari eletti ha consigliato di evitare caroselli e feste: la situazione del Paese è critica, bisognerà mettersi tutti a lavoro. Al più presto. Lei, dal suo canto, con i fedelissimi del partito che ha raggiunto più del 26% è già all’opera per la composizione del prossimo governo. E qui, secondo i retroscenisti, si compirà un primo banco di prova per la futura premier del Paese. 

Il banco di prova, per questa sfida tutta politica, non è all’esterno, ma all’interno della sua coalizione. Infatti, il primo risultato da portare a casa per Giorgia Meloni deve essere quello di disinnescare le pretese e il comportamento di Matteo Salvini, il segretario della Lega che domenica ha visto franare i suoi partiti con un consenso bassissimo, a livello nazionale e, soprattutto, nel cuore del Nord produttivo che ha scelto senza difficoltà di tradire la Lega per FDI di Meloni.

Dai piani alti del partito di Meloni l’idea è quella che per la Lega non ci sarà nessun ministero chiave. Dunque, il sogno di Matteo Salvini di ritornare ad occupare il ministero dell’Interno potrebbe sfumare nei prossimi giorni. Per la Lega ci potrebbe essere il ministero dell’agricoltura, già occupato dal leghista Centinaio, ma Salvini non mollerà facilmente la pretesa dell’Interno. Da Fratelli d’Italia la scusa per sbarrare questa ipotesi è il suo processo per Open Arms. Il partito di Meloni sta facendo circolare la notizia che il Presidente Mattarella potrebbe avanzare obiezioni e che forse è meglio non ripetere quello che successe con l’imposizione di Paolo Savona. 

Dunque, restano poche possibilità per Salvini. Al Ministero dell’Interno sarà difficile arrivarci. Ci potrebbe essere un compromesso, però: vedere sedere al Viminale il suo ex capo di gabinetto Matteo Piantedosi. O, più lontano, Piantedosi capo della polizia e l’ex prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro (più vicino a Meloni, però) al Viminale. 

Tasselli che si devono incastrare per rendere tutto armonioso. Meloni ha fatto capire ai suoi che il rapporto con Matteo Salvini deve essere chiaro: non ci si potrà permettere di essere bombardati ogni giorno con le sue polemiche e le sue pretese. Proprio per questo, in FDI sperano un cambio di dirigenza. “Ora non ci resta che aspettare – dice un dirigente della Destra a Repubblica – che qualcosa avvenga nella Lega, che siano loro a spiegare a Salvini quello che è successo”.

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