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Gaia Tortora: “Gli occhi di papà non erano più gli stessi”

L’arresto di Enzo Tortora, uno dei più famosi conduttori Rai, rappresenta ancora oggi il più grande errore giudiziario della storia italiana. Il 17 giugno del 1983, infatti, Tortora venne arrestato con l’accusa di traffico di stupefacenti per la Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo. Le accuse di alcuni pentiti si rivelarono ovviamente false, ma Tortora andò in carcere e perse per sempre quella tranquillità che avevano conosciuto i suoi telespettatori. 

Ora, a distanza di tanti anni da quel fatto, sua figlia Gaia Tortora, giornalista di La7, pubblica un libro di memorie sulla sua vita e sulla vicenda di suo padre. Il libro, in uscita martedì 21 marzo per Mondadori, si intitola “Testa alta, e avanti”. “Ho sempre tenuto tutto per me. Un giorno sono andata in tv e ho parlato del sistema dell’informazione. Dopo poco mi hanno fatto questa proposta. Mentre ero nello studio televisivo mi sono sentita una marziana. Anche un po’ rompicoglioni e matta. Ho avuto la sensazione di essere fuoriposto o sopportata. E allora ho deciso di raccontare”, racconta oggi al Corriere della Sera in un dialogo con Fiorenza Sarzanini.

Per sua figlia, infatti, non solo la magistratura prese una cantonata sul caso di suo padre, ma anche il sistema dell’informazione. “Quando mio padre è uscito dalla caserma dei carabinieri con le manette ai polsi erano tutti accaniti. Urlavano, qualcuno l’ha insultato. Ma io mi riferisco soprattutto a quello che è successo dopo. Era chiaro fin dall’inizio che l’inchiesta fosse piena di incongruenze e nessuno ha voluto vedere. Nessuno si è mai posto domande. E allora chiedo adesso: come mai soltanto Vittorio Feltri si prese la briga di leggere gli atti e scrivere che forse la realtà non era come la stavano raccontando?”. 

Dopo sette mesi di reclusione, Tortora fu liberato nel gennaio del 1984. La sua innocenza, però, fu dimostrata solamente il 15 settembre del 1986. Un anno dopo, nel 1987, ritornò in televisione con il suo “Portobello”. “L’assoluzione non è servita a cancellare il dolore. Anzi, se possibile ha acuito la sensazione di ingiustizia. Nulla avrebbe mai potuto ripagarlo per ciò che aveva subito. Mio padre non è mai più stato lo stesso uomo. È tornato in tv, ha fatto ripartire Portobello con la frase ormai famosa “dove eravamo rimasti”. Ma i suoi occhi velati mostravano bene quel che era accaduto”. 

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