Fra Bossi e Salvini è rottura. Bossi: “Non mi parla? É un bambino, io parlo sono con gli uomini”
Non c’è solamente il Partito Democratico a temere scissioni in vista del prossimo congresso. Anche nella Lega di Matteo Salvini, altro partito in caduta libera di consensi alle scorse elezioni politiche, il clima non è dei migliori. Molti amministratori locali già nelle scorse settimane avevano contestato la leadership oramai fallimentare di Salvini che, dal 2019, ha perso molti consensi e appuntamenti chiave con il Paese.
Se l’ingresso nel governo Meloni ha protetto il segretario da alcune critiche, altre sono ancora molto aperte. La prima grande critica arriva non da un militante qualunque della Lega, ma direttamente dal suo fondatore: Umberto Bossi. I rapporti fra i due, come raccontano i giornali oggi, sarebbero al punto di rottura mai toccato nella storia. I due politici non si parlerebbero più, soprattutto dopo gli uomini di Bossi che hanno lasciato il gruppo della Lega in regione Lombardia.
La contesa regionale della Lombardia sarebbe al centro di una discussione mediata fra Salvini e Bossi. Bossi, incontrando qualche giorno fa il candidato presidente Fontana, si è sfogato: “Non mi parla? È un bambino, non si comporta come un uomo e io sono abituato a parlare con gli uomini”.
Proprio Fontana si dovrà far carico di questa spaccatura. Bossi, infatti, ha chiesto di integrare i suoi sodali lombardi e la loro lista (Comitato Nord) nella prossima coalizione regionale. In caso contrario, Bossi potrebbe appoggiare Letizia Moratti, cambiando di fatto lo scenario di una vittoria annunciata del centro-destra. Il rischio in Regione Lombardia è quello di allontanarsi dalla soglia del 40%, soglia indispensabile per ottenere il premio di maggioranza. I rapporti fra Bossi e Salvini passano dalla Lombardia, terra di contese e di aspri continui fra i due leader cresciuti nel profondo Nord.