Storia

Ettore Barbone: il maratoneta dalla fatica inverosimile

Manfredonia – È stato il primo forte maratoneta, dotato da una sconfinata grinta e determinazione  – della storia dell’atletica manfredoniana, l’orgoglio , è colui che ha avviato i giovani sipontini ad amare questa disciplina difficilissima , dirissima e faticosa.Negli anni che iniziò a correre la maratona – il grande Ettore Barbone.

La sua storia nasce proprio nell’hinterland milanese , dove cresce in modo definitivo in lui, la grande passione per la corsa. Grazie proprio all’incontro col campionissimo, della Nazionale Italiana Gianni Poli – inquilino nello stesso stabile di abitazione , infatti fu lo stesso Poli, che un bel giorno lo invitò a correre insieme a lui per farlo compagnia, diventando così coi giorni  amico di allenamento giornaliero, macinando fianco a fianco tra quella nebbia ,tantissimi chilometri .

Questo fece di Barbone, una grande passione e forza di carattere , da farlo diventare duro di spirito del sacrificio più intenso, fino all’ inverosimile, dall’anima instancabile della fatica anche dolorosa ; ma allo stesso tempo gioiosa . E si , perchè dopo il suo lavoro da muratore , Ettore si allenava – Poi quando tornò a Manfredonia , prese con se come suo allievo preferito Gianni Grilli, e un ragazzino di nome Matteo Palumbo , poi diventanto poi un campione. Mi spiace che mai nessuno ha parlato di Ettore, che di traguardi ne ha tagliati tanti.Il nostro paese , ha l’abitudine di dimenticare spesso i propri figli, ed Ettore è uno di questi. Se oggi, a Manfredonia,  contiamo tanti maratoneti, e li vediamo impegnati a correre dall’alba – gente … questo ricordiamocelo – lo dobbiamo esclusivamente ad Ettore Barbone, campione silenzioso ed umile, dal grande talento e forza di cuore.

di Claudio Castriotta

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Claudio Castriotta

Poeta, scrittore e cantautore - già collaboratore con riviste di Raffaele Nigro e del docente universitario Daniele Giancane. Il miglior piazzamento ad un premio letterario è avvenuto a Firenze con un libro dedicato ai più emarginati di Manfredonia: secondo posto alle spalle del grande scrittore cattolico Vittorio Messori. Il suo primo maestro è stato Vincenzo Di Lascia, il vincitore al premio Repaci di Viareggio del 1983. Come musicista si è esibito con il cantautore Marco Giacomozzi, vincitore al Premio Tenco, nelle zone della Liguria, esattamente in prov. di Savona ad Albissola Marina . Poi in seguito dopo varie esibizioni in Toscana con altri autori, interrompe i tour per motivi di salute.

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