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Don Ciotti: “La mafia è ovunque, non solo al Sud”

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70mila persone oggi hanno affollato la Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti di mafie organizzata da Libera di Don Luigi Ciotti. La città scelta per il 2023 è stata Milano. La capitale morale dell’Italia, dopo 13 anni, ha ospitato la manifestazione nazionale dedicata al ricordo di tutte le vittime innocenti uccise della criminalità organizzata. Sono stati letti, come ogni anno, i 1069 nomi delle vittime che Libera ricorda ogni giorno con momenti dedicati alla memoria e all’importanza del ricordo. Questa mattina, però, oltre i nomi delle vittime di mafia sono stati letti anche i nomi dei migranti morti nella tragedia di Cutro del 26 febbraio. 

Don Luigi Ciotti, anima e motore di Libera, ha concluso la giornata con un appassionato intervento: “Finché non ci sarà una presa di coscienza collettiva delle ricadute della peste mafiosa sulle vite di tutti, la lotta alla mafia non riuscirà ad estirpare il male alla radice. Dobbiamo andare alla radice del male, non fermarci solo agli effetti. La radice è culturale, sociale, etica. E bisogna andare alla radice dei problemi per evitare un pericolo che stiamo vivendo, la normalizzazione”. 

Dopo la cattura di Matteo Messina Denaro, dunque, la mafia non è finita. E l’allarme di Don Ciotti è sempre quello di non abbassare la guardia, soprattutto in alcune zone d’Italia non considerate mafiose. “Vent’anni fa un signore, non importa il suo nome, fece una esortazione, divenuta in parte verità. Ebbene, questo signore aveva detto che con le mafie bisogna convivere. Mi spiace dirlo, ma oggi c’è una realtà fatta di connivenze. Letture inadeguate dei fenomeni della criminalità che si sono evoluti stanno assumendo forme e metodi che richiedono nuovi sguardi e nuove strategie”. 

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